Provincia di Avellino, Buonavita: “Tagliare le spese inutili”

“Il d.l. 95/2012 dichiarando formalmente l’obiettivo di garantire l’invarianza dei servizi ai cittadini non fa altro che proseguire sulla scia delle precedenti manovre e svuota, di fatto, l’Ente intermedio perdendo un importante occasione: delineare una dimensione territoriale funzionale al riordino dei servizi alle comunità. Le scelte istituzionali non possono essere né improvvisate per far fronte ad una emergenza di carattere finanziario né gestite al di fuori di un quadro organico” – riferisce il Segretario Generale CISL FP Dorana Buonavita.
“Analogo cambio di passo – continua Buonavita – la CISL FP lo chiede all’Ente Provincia di Avellino perché l’esigenza di razionalizzare l’apparato amministrativo riducendo i centri di spesa ed i costi per convenzioni, consulenze e mobilità, consentirebbe di recuperare risorse da destinare anche alla contrattazione integrativa di cui all’art. 16 della Legge 122/2011 per premiare i dipendenti e rendere migliori servizi ai cittadini.
La provincia di Avellino negli anni ha migliorato la qualità dei servizi grazie alle competenze delle professionalità interne ridimensionate a seguito dei pensionamenti e a volte sottovalutate a favore di figure esterne.
E’ giunto quindi il momento per rilanciare i servizi locali attraverso un confronto con le Organizzazioni Sindacali laddove la volontà della politica di abbattere le duplicazioni e le esternalizzazioni sia forte e concreto.
A fronte, quindi, delle future soppressioni e degli accorpamenti delle Province è giunto il momento di premiare i dipendenti della Provincia di Avellino non solo sottoscrivendo il CCDI e/o modificando i regolamenti interni ma migliorando la loro condizione lavorativa e professionale.
Siamo certi che un’attenta verifica delle competenze sinora maturate dai dipendenti provinciali, indurrà la politica e la dirigenza dell’Ente a ripensare ad un modello organizzativo che valorizzi le professionalità atteso che molti lavoratori si sono di recente riqualificati partecipando alle progressioni verticali e che oggi, anche a fronte della ridotta dotazione organica, attendono la meritata gratificazione.
Lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi interni non contrasta con le recenti norme né tantomeno con i dettati del Decreto Legislativo 95/2012 in quanto, nello stesso, si fa divieto agli Enti di aumentare la spesa in capo al personale e di costi di gestione ma non di avvalersi delle competenze interne tanto più se le stesse non costituiscono costo aggiuntivo per l’Ente – conclude Doriana Buonavita.

SPOT