“Il direttore generale dell’Asl di Avellino, Ing. Sergio Florio, dopo aver tagliato 22 milioni di euro alla sanità Irpina per dirottarli all’Asl di Napoli, annuncia nuovi tagli per il distretto di Avellino e tace sull’incarico di manager affidato al sig. Lorenzo Labate, già dirigente dell’Asl Napoli 1, che ormai ha raggiunto a pieno l’età pensionabile.” Queste le dure parole dell’On. Marco Pugliese, Parlamentare di Grande Sud e membro della VI Commissione Finanze di Montecitorio che commenta così i tagli all’azienda sanitaria irpina.
“Più che adoperare il bisturi – continua Pugliese – il manager Florio ha deciso di adoperare l’accetta sugli ottimi servizi offerti dall’Asl Irpina, poiché questi ulteriori tagli andrebbero ad incidere pesantemente sul numero dei posti letto, sul personale (che a mio avviso è di altissima professionalità e competenza), quindi su tutta la qualità di cui il cittadino necessita.
D’altra parte invece si fa ad affidare un incarico di manager al sig. Labate, dell’Asl Napoli 1, comandato per un anno, che grava sull’Asl Irpina per ben 112.160,00 € annui (fonte http://www.aslnapoli1centro.it/trasparenza).
Altresì il direttore Florio nel motivare il mancato rinnovo dei contratti ai dipendenti, ha evidenziato la mancata autorizzazione da parte della Regione Campania. Ebbene, per la nomina di Labate ha ricevuto tale autorizzazione? Se è stato nominato in qualità di manager, chi è il vero manager dell’Asl di Avellino? e come mai è stato incaricata una persona che ha già superato l’età pensionabile? Oltre all’amicizia con il direttore Florio, quali sono le grandi doti che mancano ai primari già in forza all’azienda sanitaria Irpina ai quali è stata privata tale possibilità? Chissà cosa ne pensa il buon Bossone, nelle vesti dell’avvocato difensore di Florio, rispetto tale situazione. Pertanto – conclude Pugliese – rivolgo un forte appello ai consiglieri regionali Irpini e al Governatore Caldoro affinché salvaguardino la sanità in Irpinia senza che prevarichino subdole logiche di spartizione e intervengano celermente al fine di non porre in secondo piano il diritto alla salute dei cittadini e l’occupazione dei precari solo per far favorire l’amico di qualche amico, senza alcun beneficio per la sanità Irpina.”