SOLOFRA – Nella giornata di ieri, i militari della Stazione Carabinieri di Solofra, grazie anche all’aiuto fornito loro dal personale ispettivo della Direzione Provinciale del Lavoro di Avellino e da quelli dell’ASL – Sicurezza sul Lavoro, hanno ispezionato un’attività di concia di pellame per conto terzi appartenente a un uomo 30enne del posto, finendo col disporre l’immediata sospensione dell’attività imprenditoriale sia per un profilo di sicurezza sui luoghi di lavoro, che sotto il profilo igienico-sanitario. Anzitutto, al momento del loro ingresso nell’azienda, i carabinieri di Solofra hanno riscontrato la presenza di 8 lavoratori, dei quali poi uno solo è risultato in regola, mentre gli altri 7 sono risultati totalmente in nero: una percentuale di lavoratori irregolari che, quindi, superava l’80% dell’intera forza lavoro. Ma i problemi della conceria non sono stati riscontrati solo in fatto di lavoratori irregolari, perché da tale circostanza sono discese tutta una serie di altre responsabilità – e questa volta di tipo penale e non più amministrativo – nei confronti dell’amministratore unico della società. Infatti, gli accertamenti documentali hanno permesso di deferire in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino il legale rappresentante, giacché ritenuto responsabile di varie violazioni alla normativa a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro. SI è infatti dimostrato come lo stesso, in qualità di responsabile in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, avesse omesso di provvedere alla prevista formazione/informazione dei dipendenti circa i rischi derivanti dal lavoro, omesso di sottoporli alla prescritta visita medica prima di adibirli alla citate mansioni, omessi di redigere il documento di valutazione rischi obbligatorio per legge. In più, si sono riscontrate anche altre irregolarità dovute a una non continuità della pavimentazione che metteva costantemente a rischio l’incolumità dsei lavoratori che la calpestavano, delle carenze ti tipo igienico-sanitario degli ambienti di spogliatoi e servizi igienici.
Per tutte queste motivazioni, tanto la Direzione del lavoro quanto l’ASL, ciascuno per le parti di propria competenza, hanno disposto l’immediata sospensione dell’attività imprenditoriale. Sono in corso poi i calcoli per l’elevazione delle previste contravvenzioni di tipo amministrativo, legate al lavoro nero.