Giuseppe Gargani (Pdl): Progetto Sud-Europa

Giuseppe Gargani (Pdl): Progetto Sud-Europa
Intervista a Gargani, ex parlamentare europeo del Popolo della Libertà, sul lancio nei mesi scorsi del Progetto Sud-Europa. Cosa vuol dire la sua iniziativa Progetto Sud-Europa? “Progetto Sud-Europa è un’associazione che raccoglie coloro che avvertono l’esigenza che il Pdl non sia solo una si…

Giuseppe Gargani (Pdl): Progetto Sud-Europa

Intervista a Gargani, ex parlamentare europeo del Popolo della Libertà, sul lancio nei mesi scorsi del Progetto Sud-Europa. Cosa vuol dire la sua iniziativa Progetto Sud-Europa? “Progetto Sud-Europa è un’associazione che raccoglie coloro che avvertono l’esigenza che il Pdl non sia solo una sigla elettorale, per quanto di successo, ma un punto di riferimento, una struttura di partito adeguata ai tempi. E’ un passaggio fondamentale se davvero si vuole collegare gli enti locali all’Europa. Questo progetto è l’unica terapia per rimettere la Campania al centro e rilanciarla”. Cosa ci dice sulla presenza di rappresentanti della lista Merito e Libertà di Benigni e dirigenti di peso di An, come Franco e Giovanni D’Ercole? “Sono tra quelli che credono nel Pdl come forza di governo ed in un modo nuovo di intendere il partito ed il suo rapporto con la società”. Dopo la sua mancata elezione a Bruxelles lei non ritiene di aver avuto scarsa solidarietà dal Pdl? “La solidarietà è una parola non più attuale e quindi non più praticata: non c’è spazio per la collegialità, per la partecipazione alle battaglie politiche ed ideali”. Riguardo alla situazione sulla sua mancata elezione? “Si parla di mancata elezione, ma io, con i consensi ricevuti, mi considero eletto perchè rientro tra i 18 seggi da assegnare al Sud, come ha stabilito con decreto il Capo dello Stato. La Cassazione invece ne ha attribuiti al Sud solo 15 e gli altri 3 li ha assegnati ad altre Circoscrizioni. E’ un furto, un vulnus della rappresentanza”. Sulla vicenda poi continua che il suo incarico dipende dal giudice amministrativo, che ritiene che con molte probabilità riconoscerà i suoi diritti ma anche quelli di tutto il Mezzogiorno. Presidente Gargani visto che lei ha ottenuto solo in Campania oltre 50mila preferenze, farà pesare questo sulle prossime Regionali? “E’ prematuro parlare di candidature. La condizione necessaria è che ci sia un confronto collegiale nel partito, a partire dall’autunno. Importante poi è che il candidato sia un esponente politico e non un esterno. Quindi prima il progetto Campania – Europa e poi il candidato presidente ed il gruppo dirigente e poi ancora le alleanze”. Sta pensando all’Udc? De Mita continua a ripetere che lui è contrario al bipolarismo. “Il bipolarismo è una linea politica o una categoria dello spirito, è un risultato che si realizza se un fenomeno di aggregazione politica tende ad unificare i partiti o le coalizioni. Oggi non c’è nè l’uno nè l’altro. Onestamente debbo dire che l’Udc avrebbe dovuto restare autonomo. Così come sta agendo l’Udc dimostra di non resistere alla tentazione del potere e rende invece più forte un sistema di due partiti che risultano dominanti e per ciò stesso bipolari”. L’alleanza con l’Udc viene data per certa. Anche lei è dello stesso avviso? “Se dovessi fare un pronostico l’Udc ritornerà all’alleanza con il PD. Ritengo che De Mita considera questa alleanza che in parte rinnega come una formula di passaggio per costruire una cosa diversa”.

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