Gli autisti dell’Air adesso fanno pure i bigliettati ma non protestano: sono quasi tutti provenienti da agenzie interinali, non sono dipendenti della società di trasporti, quindi devono tenersi stretto il posto di lavoro. Anche svolgendo un doppio compito e qualche volta rimettendosi qualcosa di soldi.
Cosa è successo?
I punti vendita dove solitamente era possibile acquistare il titolo di viaggio per salire a bordo del mezzi dell’Air, hanno deciso di non vendere più i ticket.
Era svantaggioso e fastidioso, si dovevano acquistare in anticipo i biglietti e ottenere il misero guadagno dopo avere compilato carte, stampati, prodotto documenti e altro.
Tutto questo per un utile del 2 per cento netto, ovveroprendere 20 euro rispetto a una vendita per complessivi 1000 euro di biglietti.
Air ha trovato la soluzione: fare vendere i biglietti direttamente sul bus.
Lo fanno gli autisti.
E’ stato perciò emesso un comunicato stampa attraverso cui si chiede all’utenza di presentarsi con i “soldi contati” per acquistare il biglietto.
E chi non ha i “soldi contati” deve aspettare per ricevere il resto.
Peraltro, acquistare il biglietto a bordo, prevede un costo aggiuntivo che, a questo punto, dovrebbe essere eliminato.
Perchè non si tratta di una scelta dell’utente ma di una situazione necessaria, si è costretti ad acquistare il biglietto presso l’autista.
Il quale deve guidare, rispondere a telefono (spesso pure mentre guida), vendere i biglietti, tenere a mente a chi dare il resto una volta giunti al capolinea, ricordare il costo della tariffa e possibilmente mantenere la concentrazione per gestire un mezzo su cui viaggia solitamente una cinquantina di persone.
Peraltro nessuno conosce esattamente le tariffe, il sito internet dell’azienda di trasporti è scadente e non fornisce informazioni utili.
Come si può arrivare coi soldi contati?
L’Air continua a mantenere il monopolio dei trasporti, fa ciò che vuole:
– utilizza autobus non sempre in perfetta efficienza (lo testimoniano i guasti frequenti)
– non fornisce un adeguato numero di corse (tratta Avellino-Napoli) rispetto al numero di utenti che richiedono il servizio
– non mette in funzione l’autostazione
-si avvale di personale che deve svolgere più compiti (autista e bigliettaio: ma i sindacati dormono?)
– crea continui disagi e concreti rischi all’utenza
Qualcuno ha tempo e voglia per intervenire?
Oppure c’è da attendere il prevedibile incidente per iniziare poi l’azione dello scaricabarile, senza trovare responsabili?
Intato abbiamo notizia della imminente costituzione di un comitato formato dai viaggiatori. Una voce, finalmente, attiva rispetto a quella rauca dei sindacati.