Allarme cani randagi: denuncia della Lida

Allarme cani randagi: denuncia della Lida
Dalla Lida di Bonito, dove ha sede il coordinamento provinciale Avellino-Benevento, giunge un appello rivolto alle istituzioni per una seria ed efficace lotta al randagismo. Ci sono stati diversi casi di cani avvelenati, come i 5 a Fontanarosa, uno a Grottaminarda e 5 cuccioli spariti a Bonito. Emil…

Allarme cani randagi: denuncia della Lida

Dalla Lida di Bonito, dove ha sede il coordinamento provinciale Avellino-Benevento, giunge un appello rivolto alle istituzioni per una seria ed efficace lotta al randagismo. Ci sono stati diversi casi di cani avvelenati, come i 5 a Fontanarosa, uno a Grottaminarda e 5 cuccioli spariti a Bonito. Emilio Mauro Merola della Lida rivolge un appello anche ai cittadini “collaboratori indispensabili, per arginare e poi sconfiggere il fenomeno”. Poi continua: “Bisogna partire dai dati, dalla realtà che ci troviamo ad esaminare, per arrivare, concordemente, senza colpevolizzare nessuno, ad un ipotesi di soluzione, con l’apporto di istituzioni, associazioni di volontariato, privati”. Secondi i dati in Campania ci sarebbero 95mila cani randagi, ma tra qualche mese la situazione muterà con le cucciolate spontanee, e si potrà arrivare ad avere 160mila cuccioli. Inoltre bisogna tenere presente il Trattato di Lisbona del 2007, il quale riconosce gli animali essere senzienti, aventi quindi diritto all’esistenza, per cui vanno studiate le soluzioni del fenomeno anche in base a questo. La soluzione dei canili sembra non essere la più logica, vista la spesa insostenibile che verrebbe a creare questa scelta. Si pensa ad un censimento di tutti i cani presenti sul territorio e contestualmente la sterilizzazione; realizzare poi centri di prima accoglienza per cuccioli, cani vecchi e ammalati. Viene inoltre proposto un corso di formazione per volontari e nuclei specializzati all’interno delle forze dell’ordine che lavorino in sinergia con i volontari degli Uffici diritti degli animali.

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