Dogana, Luongo: “Perchè bocciare realizzazione di un centro servizi per i giovani?”

“In una città caratterizzata dal drammatico fenomeno dell’emigrazione giovanile, dove non ci sono opportunità occupazionali, sociali e culturali per le nuove generazioni, la Commissione Cultura del Comune di Avellino, presieduta da Luca Cipriano, ha bocciato il progetto che prevede la nascita di un centro servizi per i giovani all’interno della Dogana. Una decisione evidentemente irragionevole, dannosa per la città e per le nuove generazioni, che non trova alcuna giustificazione se non in una visione miope delle politiche giovanili. La mia posizione, invece, è di conservare tale destinazione d’uso per la Dogana, non solo per i benefici che ne deriveranno per la comunità e per gli esercenti, non solo per aumentare l’indice di vivibilità nel nostro territorio, ma anche per dare un forte e concreto messaggio a tutti quei giovani che oggi non hanno punti di riferimento in città e si sentono trascurati dalla politica.” Lo afferma il consigliere comunale Stefano Luongo.
“A seguito di una manifestazione di interesse della precedente Amministrazione – spiega il consigliere comunale – , il Forum dei Giovani del capoluogo, gli studenti delle scuole superiori locali e il tavolo d’inclusione sociale proposero, in linea con l’Asse 10 – Azione 9.6 dei Fondi Pics (18 milioni totali destinati al Comune di Avellino), di creare un luogo  moderno, nel cuore della città, in una struttura da anni abbandonata a se stessa, da far vivere ai giovani  avellinesi con servizi trasversali e ad oggi inesistenti.” “Il progetto – prosegue Luongo – prevede la nascita di un centro polifunzionale giovanile, dislocato su più livelli, con ampi spazi per dibattiti, convegni, rassegne culturali, concerti, esposizioni, video – proiezioni, corsi, servizi per la formazione e attività varie, ma anche momenti di aggregazione e socialità, con postazioni operative dotate di Pc e connessione wifi. L’obiettivo più importante è quello di far rivivere il centro storico di Avellino attraverso la messa in rete delle strutture pubbliche esistenti. Infatti, tale idea rientra in una visione strategica del rilancio del capoluogo e si integra con la imminente nascita di centro polifunzionale giovanile, alla Casina del Principe, finalizzato ad incentivare l’autoimprenditorialità, attraverso la formazione (stage), l’orientamento (consulenze) e la fruizione di spazi fisici per sperimentare e lavorare (coworking-fablab) e con la realizzazione di un’arena musicale al Parco Santo Spirito. Nella fase di progettazione, inoltre, si potrà bandire un concorso di idee per garantire qualità architettonica, immaginando un design interno avanguardistico”.
“Ora noi ci chiediamo: è fattibile realizzare questa idea alla Dogana? Il progetto descritto – rileva il consigliere comunale – , inserito nel Dos (Documento di orientamento strategico) è stato già approvato dal Consiglio Comunale del 9 Maggio 2018 e nei prossimi giorni il Comune di Avellino avrà la delega dalla Regione Campania, grazie anche al lavoro dell’attuale Assessore De Angelis e del Settore Piu Europa, per l’attuazione degli interventi del Pics, tra cui quello relativo alla Dogana, per procedere con la fase di progettazione esecutiva e realizzazione. Il costo complessivo è di 3.500.000,00 euro. Bloccare oggi tale progetto vorrebbe dire rallentare se non perdere tutto il lavoro fatto in quanto si riaprirebbe la fase di ascolto e si dovrebbe riproporre al Consiglio Comunale un nuovo Dos”.
“La domanda mi sorge spontanea: con la precarietà di questo consiglio comunale, che potrebbe sciogliersi da un momento all’altro, vogliamo realmente rischiare di perdere nuovamente i fondi provenienti dall’Unione Europea (18 milioni) e non dare vita ad un’idea che potrebbe dare ai giovani un’attrattiva significativa? Ribadisco che la mia posizione è conservare tale destinazione d’uso per la Dogana. La nostra classe dirigente, se non investe sulle capacità e le energie dei giovani avellinesi, anteponendo posizioni tattiche e vendicative, decreterà la morte definitiva di Avellino. E io – conclude Luongo – fin quando sarò dentro chiamato a decidere, farò di tutto per non consentirlo”.

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