Faretra: in campo per difendere l’ospedale di Bisaccia

Faretra: in campo per difendere l’ospedale di Bisaccia

“I lupi irpini scenderanno in piazza il prossimo 2 giugno a Bisaccia, perché l’ospedale Di Guglielmo non chiuda i battenti e per questo, come Lega Sannita Irpina chiamano a raccolta tutti i cittadini che vogliono lottare per la salvaguardia di un nosocomio che con il suo ridimensionamento a semplice poliambulatorio, spezzerebbe le gambe anche all’economia locale”. E’ quanto dichiarato da Maria Faretra coordinatore della Lega Sannita Irpina. Riteniamo di lottare – ha continuato Faretra – perché non consideriamo accettabile che per le centinaia di milioni di euro di debiti accumulati dalla giunta Bassolino, a pagarne le conseguenze debbano poi essere sempre i cittadini irpini. L’Ospedale di Bisaccia non si tocca – gli fa eco il presidente della Lega Sannita Lorenzo Lommano – perchè il Di Guglielmo rappresenta uno degli ultimi baluardi per quella fetta di gente che ha nel sangue una grande dignità, quella dignità che li fa camminare a testa ma che non per questo è sempre disposta a subire la resa ed accettare mortificata le scelte napolicentriste. I cittadini del circondario di Bisaccia debbono ribellarsi – ha proseguito Lommano – perchè quell’ospedale è un elemento fondamentale per continuare a sperare in un mantenimento dei già precari equilibri socio – economici dell’area interessata e, se è vero che la sanità campana necessita di un drastico e non più procrastinabile nuovo assetto organizzativo, è anche vero che questo non deve assolutamente incidere sulla qualità della vita di intere popolazioni. Solo vi prego – ha ancora detto Lommano – non parlateci di fiaccolate, perché grazie a Bassolino è già in atto l’eutanasia di molti ospedali irpini. La Lega Sannita Irpina – ha concluso Lommano – è al fianco dei cittadini dell’Ofanto, cittadini che chiedono rispetto, che chiedono il riconoscimento della dignità di essere cittadini di questa Regione campana che sempre più non rappresenta più gli interessi del nostro territorio, e che sempre più sta invece spingendo i cittadini irpini ad autodeterminarsi nella una Regione del Sannio.

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