Forestali, Cisl-Cgil-Uil: “Agire solo per il bene dei lavoratori”

AVELLINO – “In questi giorni, sulla “vertenza forestazione”, molti sono gli interventi di personaggi che esprimono opinioni e risoluzioni a volte errate. Quello che, negli anni, il sindacato unitariamente ha costruito per questo settore, è un dato di fatto inconfutabile. Crediamo, però, che chi tanto sostiene di operarsi in favore degli operai idraulici forestali a tempo determinato ed indeterminato non conosca la loro storia, le lotte, le battaglie, e soprattutto le conquiste ottenute”.Così in una nota Fai Cisl- Flai Cgil e Uila.
“Riteniamo per questo necessario ricordare, a quanti non ricordano o non sanno, che in Campania la forestazione e gli addetti del settore hanno da sempre rappresentato e rappresentano un settore di vitale importanza ed un patrimonio umano di alto valore. Un settore al quale il sindacato, non solo categoriale ma anche confederale, ha sempre attribuito grande importanza, senza mai emarginarlo o consideralo secondo ad altri.
Parlano di stabilizzazione degli addetti, quando in Campania la stabilizzazione degli operai idraulici forestale è stata il top delle conquiste sindacali nel 2003. Con l’ultimo contratto integrativo regionale degli operai idraulici forestali Campani sottoscritto nel 2009, si è concordato il passaggio da tempo determinato a tempo indeterminato nell’arco di 3 anni per gli operai OTD dipendenti degli Enti Delegati. E’ solo a seguito dell’attuale situazioni di crisi che consapevolmente le parti sociali in accordo con la Regione Campania hanno definito lo slittamento dell’applicazione dell’art 16 del CIRL/2009, per non ulteriormente aggravare la gestione del settore con maggiori costi.
Non dimentichiamo, inoltre, che la normativa che regolamenta la forestazione in Campania, le leggi Regionali 13/8, 11/96, la 14/2006, hanno rappresentato un fiore all’occhiello per la nostra Regione, prese ad esempio da altre. Una legislazione Regionale di cui chiediamo SI’ la modifica, ma per migliorarla, non per stravolgerla nel suo insieme. Così come non dimentichiamo che la Campania è una delle poche Regioni, o forse l’unica, ad avere un piano regionale di forestazione che garantisce gli addetti e dà servizi al territorio.
Basta leggere la premessa del citato CIRL per capire quale valore si è dato alla forestazione e quale importanza si è attribuita alla professionalità delle risorse umane. Dal 1980 in poi sono stati sottoscritti sette contratti integrativi regionali per gli addetti ai lavori di forestazione, contratti con i quali oltre a definire aumenti salari si sono migliorate le loro condizioni di lavoro e di vita.
Certo, oggi, questo settore, come tutti gli altri, sta vivendo una situazione di crisi, legata alla mancanza di disponibilità finanziarie della Regione , lamenta l’ assenza di un Assessore Regionale al ramo, ma continuo è l’ impegno, la tenacia del sindacato per mantenere sempre in evidenza le criticità, le difficoltà che dallo scorso anno attanagliano i lavoratori e gli stessi Enti Delegati Campani”. Dobbiamo, infine, evidenziare a chi evidentemente non conosce la materia che le controparti non si scelgono secondo un proprio arbitrio, ma sono quelle naturali: per la categoria degli addetti ai lavori idraulici forestali i soggetti interlocutori sono i sindacati di categoria: FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UILA, la REGIONE CAMPANIA e l’UNCEM Regionale. Le nostre controparti sono la Regione Campania e l’UNCEM e non il Governo Nazionale o altre Istituzioni Nazionali. E’ con la Regione Campania che il sindacato deve confrontarsi e scontrarsi, è con la Regione Campania che nei prossimi incontri tratteremo sulla riforma della legge 11/96, e alla Regione Campania che chiediamo di risolvere in tempi brevissimi il gravoso problema dei salari arretrati da mesi ed il rispetto degli accordi sindacali sottoscritti. Alla politica, al territorio abbiamo chiesto e chiediamo un aiuto per la risoluzione della “vertenza forestali”, ma, non per polemizzare, vogliamo sperare che chi tanto si erge a difensore dei lavoratori forestali, non abbia fini diversi da quelli che sono i fini e gli obiettivi del sindacato, creando aspettative non concretizzabili che inasprirebbero ulteriormente il disagio vissuto dai lavoratori”.

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