Olio Ravece, ora scoppia la guerra dei consorzi

Olio Ravece, ora scoppia la guerra dei consorzi

Il Comitato promotore della Dop “Irpinia Colline dell’Ufita, lancia un appello alla collaborazione tra produttori e ad evitare “fughe in avanti” di qualcuno. Questo in seguito all’annuncio, a mezzo stampa, della nascita del “Comitato Provvisorio per la Tutela dell’Olio DOP Irpinia- Colline dell’Ufita” a Frigento il 5 maggio. Si precisa, prima di tutto, che già esiste, dal 2002, un comitato Dop e che lo stesso dopo l’ottenimento della Dop sta valutando la possibilità di trasformarsi in un Consorzio di Tutela che sarà, ovviamente, aperto a tutti. “In questo delicato momento in cui ci si avvia verso una fase importante dopo l’ottenimento della Denominazione di origine protetta- afferma il Presidente del Comitato per la Dop, Michele Masuccio- non servono personalismi, ma bensì unità, per fare il bene della nostra agricoltura e di questo prodotto cosi apprezzato dal consumatore. Serve il massimo sforzo di tutti: olivicoltori, frantoiani, operatori della filiera, con il supporto delle istituzioni, organizzazioni di produttori, istituti di ricerca e quanti interessati alla filiera. In questi anni- prosegue Masuccio- abbiamo collezionato infiniti e ragguardevoli risultati tutti nella direzione di valorizzare e far crescere questo prodotto e questo territorio dentro e soprattutto fuori i confini locali. Abbiamo cercato di cogliere tutte le occasioni che si sono venute a creare, in ultimo il Pif olivicolo- oleicolo; un progetto che vale 32 milioni di euro, interamente dedicato al sostegno dell’olivicoltura irpina. Non dimentichiamo da dove siamo partiti nel 2002: eravamo pochi amici che guardavano come si muovevano e si organizzavano su altri territori mentre qui ci raccontavano le favolette. Ci dicevano che eravamo una provincia con poco prodotto, che la Ravece era una fantasia per pochi ed altre storie per smontarci. Per fortuna la nostra caparbietà e le nostre capacità ci hanno portati a realizzare questa favoletta che oggi e’ sotto gli occhi di tutti: ben 60 aziende con etichetta, molte della quali già d’importanza internazionale ed un territorio che si presenta più che bene, senza mai sfigurare nelle occasione importanti. L’appello che mi sento di lanciare è alla collaborazione, lasciando un punto di riferimento rappresentativo per territorialità. L’olio di Ravece Dop della provincia di Avellino – conclude Masuccio- ha bisogno di coesione nella sua totalità con una forte epicentralità di Ariano e non campanilismi inutili che non ci porterebbero da nessuna parte anzi distruggerebbero anche quello che fin’ora è stato fatto di buono”.

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