Protesta tir, l’Unatras spiega i motivi della mancata adesione

“Sono in corso in diverse località della nostra regione e non solo, azioni di protesta di autotrasportatori esasperati che ritengono questa l’unica strada per risolvere i loro problemi. Unatras (Unione Nazionale delle Associazioni dell’Autotrasporto merci di cui fanno parte Confartigianato Trasporti, Cna Fita, Fai, Fiap L., Sna/Casartigiani, Unitai che rappresentano la maggioranza delle imprese di autotrasporto merci italiane) non partecipa alle iniziative di protesta in corso in queste ore, ritenendola inutile”. E’ quanto fa sapere attraverso una nota la stessa segreteria provinciale.
“L’Esecutivo Unatras ha deciso nei giorni scorsi la sospensione del fermo, indetto dal 23 al 27 gennaio per l’impegno assunto in Parlamento dal Ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera.
Sono stati resi spendibili i 400 milioni per il settore che si aggiungono ai 300 strutturali; sono state confermate le norme dell’articolo 83 bis che prevedono i costi minimi della sicurezza; è stata prevista l’anticipazione del recupero del gasolio per l’anno 2011 e il recupero trimestrale, approvato il decreto venerdì per l’anno 2012; l’approvazione del decreto sui controlli, le norme sull’accesso alla professione e la riformulazione delle norme del calendario dei divieti di circolazione; la messa in mora, con segnalazione all’antitrust, per i premi assicurativi praticati dalle compagnie di assicurazione.
Tali norme perché siano operative devono seguire delle procedure ben precise ecco perché abbiamo concesso al Governo 60 giorni per rendere efficaci tali disposizioni. Da qui la sospensione del fermo di 60 giorni.
Rispettiamo il diritto di chi protesta ma chiediamo che si realizzi nel rispetto di coloro che non aderiscono ed intendono operare in modo libero. E’ una falsa illusione far credere che con il fermo gli autotrasportatori trovino la soluzione a tutti i loro problemi semmai ne trarranno un ulteriore aggravio”.

SPOT