Rifiuti: il comune di Avellino “tassa” anche i morti, riecco le cartelle pazze

Arrivano le richieste di pagamento per la Tari, riecco puntuale la storia delle cartelle pazze.

Anche in questa occasione il comune di Avellino “brilla” per clamorose sviste.

Mentre nel centro città – nella zona tra via Mancini e via Campane – continuano a spuntare come funghi le mini discariche a cielo aperto, a causa della “guerra” dei carrellati tra residenti e comune, gli uffici di piazza Del Popolo finiscono nel mirino per aver inviato  i bollettini di pagamento della tassa sui rifiuti a due persone decedute non da poco.

Si tratta di due anziane che in vita erano residenti rispettivamente in via Serafino Soldi e Corso Umberto I. Una, scomparsa due anni fa, l’altra deceduta da ben cinque anni. Ai familiari che si sono visti recapitare gli atti non resta altro che fare ricorso. Questi i casi più clamorosi, ma gli svarioni già si contano a decine e riguardano il conteggio non corretto sia della composizione dei nuclei familiari sia della metratura degli immobili.

Per non dire di una aggiunta di 6 euro per ogni cartella, probabilmente per spese di spedizione.

Le lettere però non sono state spedite a mezzo raccomandata.

Le associazioni dei consumatori e i sindacati sono già sul piede di guerra ma questa volta dovranno dimostrare concretezza, non come avvenuto per la ZTL di cui tanto si è parlato (per le multe da annullare) e nulla è stato fatto.

Insomma, il solito refrain al quale faranno seguito a breve e come sempre la valanga di ricorsi e i tentativi di class action.

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