Sciopero raccolta rifiuti: Caso: “C’è chi è senza contratto Fise”

AVELLINO – Oggi e domani si ferma la raccolta dei rifiuti nella provincia di Avellino. Si sciopera nella società IRPINIAMBIENTE e nella altre società che operano nel settore. Tenuto conto che nemmeno la domenica è stato effettuato il servizio, avremo tre giorni senza raccolta. Certamente avremo cumuli significativi di rifiuti per le strade: niente però che possa far pensare o evocare una nuova emergenza. “Solo un segnale ai vertici societari per ottenere ciò che spetta di diritto ai lavoratori del comparto”. E’ quanto afferma Michele Caso della Uil.
“I due giorni di sciopero sono stati indetti dal sindacato per il mancato rinnovo del contratto nazionale FISE, scaduto a dicembre 2010 e ancora non rinnovato. A questi lavoratori viene negato un diritto che invece è stato già riconosciuto, da maggio 2011, agli altri lavoratori per i quali, invece, è stato applicato il contratto FEDERABIENTE (che ricordiamo era anche il loro contratto che Irpiniambiente ha scelto di non confermare). A distanza di un anno dalla nascita della società provinciale , con la serenità necessaria e alla luce di quello che è successo, si possono sicuramente fare delle considerazioni. La richiesta fatta dal sindacato di mantenere il contratto FEDERAMBIENTE, che non è mai venuta meno, era fondata e giusta perché oggi avremmo evitato questa fase di conflitti con disagi non piacevoli per la cittadinanza, senza avere costi aggiuntivi per IRPINIAMBIENTE, come qualcuno ingiustamente sosteneva. Forse oggi su quella decisione, assunta dalla società più per gestire una fase contingente, non certo per un principio lungimirante o economico conveniente, è opportuno effettuare una riflessione e conseguentemente ritrattarla.
Non serve a nessuno tenere una ferita aperta, che volente o no condiziona le relazione sindacali e mette a rischio il sereno svolgimento delle attività. Serve un fronte chiaro e coeso per determinare Il futuro di IRPINIAMBIENTE, che non dipende esclusivamente da questo aspetto, ma da altre cose diverse e certamente più sostanziose, ed il conflitto sul contratto attualmente in atto certamente non aiuta.
A breve saremo costretti a parlare di discarica, di differenziata, di costi, e del futuro stesso della società IRPINIAMBIENTE. E’ arrivato il momento di rivedere e di sanare l’aspetto contrattuale – conclude Caso – perchè è assurdo scioperare per riottenere quello che ingiustamente è stato tolto precedentemente”.

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