Tarsu sottratta ai comuni, interrogazione di De Luca

Tarsu sottratta ai comuni, interrogazione di De Luca

Una interrogazione parlamentare per chiedere al Governo quali interventi intenda mettere in atto per contrastare l’avanzata della criminalità organizzata nel settore rifiuti e rivedere la previsione in base alla quale la titolarità della Tarsu, a partire dal 1 gennaio 2011, sarà sottratta ai Comuni per passare in capo alle Province. Ad annunciarla è stato il senatore del Partito Democratico Enzo De Luca nel seminario “Il ciclo illegale dei rifiuti” che si è svolto nel pomeriggio presso il cinema “L’Aquila” di Roma, nel corso della giornata di presentazione di “Ecomafia 2010”, il tradizionale rapporto di Legambiente – al trentesimo anno di attività – sui crimini ambientali. Presenti, tra gli altri, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano e il presidente della Fondazione Libera Don Luigi Ciotti. Vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, De Luca – al tavolo con Michele Buonomo, di Legambiente Campania, Rocco Burdo., dell’Agenzia dogane, i magistrati Donato Ceglie, di Santa Maria Capua Vetere e Maria Cristina Ribera, di Napoli, Roberto Pennisi, della Direzione nazionale antimafia, e poi Pietro Comba, dell’Istituto Superiore di Sanità, Marco Marchetti, dell’Istituto nazionale geofisica e vulcanologia, e Antonio Menga, del Comando tutela ambiente dei carabinieri – ha sottolineato: “La determinazione di sottrarre la titolarità della Tarsu ai Comuni per assegnarla alle Province metterà ancora più in crisi il sistema, indebolendo Enti locali e territori”. Di qui la proposta, condivisa anche da Legambiente, di chiedere al Governo un passo indietro, anche perché “la legislazione della Campania non può essere organizzata al di fuori di quella nazionale e regionale e dei dettami costituzionali, come invece accade con il decreto legge n. 195 del 30 dicembre 2009 convertito in legge nel febbraio scorso”. Poi, facendo riferimento a quanto emerge dal rapporto 2010 di Legambiente, ha aggiunto: “È evidente che l’emergenza rifiuti in Campania non è conclusa. Lo ripeto da mesi, oggi pare se ne stia accorgendo anche Bertolaso. Intanto, nel Mezzogiorno, stanno per aprirsi nuovi fronti di crisi. Ritengo che uno dei presupposti per tornare all’ordinarietà sia rendere sicuri i territori dall’aggressione delle mafie. Deve essere il Governo ad intervenire con azioni nette e durature che garantiscano legalità e trasparenza”. Quindi De Luca ha ricordato il suo impegno per la redazione di una proposta di legge quadro, ormai pronta, per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti con parametri univoci su tutto il territorio nazionale, basata su un modello pubblico – privato. A tal proposito, il senatore ha sottolineato la necessità che il Governo apra un dialogo con Confindustria. “Il commissariamento va superato. In Campania sono stati spesi un miliardo e 800 milioni di euro, ma l’emergenza è ancora lì. Anzi, si è aggravata. E la criminalità ringrazia. Non c’è più tempo da perdere. Da vicepresidente della bicamerale di inchiesta sugli illeciti, mi impegnerò perché sia accolta l’istanza, avanzata da tanti magistrati impegnati nella lotta all’ecomafia, di circostanziare i delitti contro l’ambiente nel codice penale. La gestione dei rifiuti, correttamente impostata, ha grandi potenzialità di sviluppo, anche occupazionali – ha concluso De Luca – Ma bisogna voltare pagina. Bisogna archiviare la logica dei commissariamenti e responsabilizzare la classe dirigente e le Istituzioni, a partire dagli Enti locali. Il Governo deve lavorare in sinergia con Regioni e Comuni, rispettando i dettami della Costituzione e del decentramento statuito. Così si potrà passare dall’ecomafia all’ecosviluppo”.

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