Un premio agli eroi dimenticati di Nassiriya

Un premio agli eroi dimenticati di Nassiriya
“Nassiriya” è questo il titolo del libro presentato nella Collegiata di San Michele Arcangelo a Solofra. Un diario minimo non di un eroe ma di un militare, di un carabinieri, di un padre di famiglia che sceglie di portare il proprio contributo ad una popolazione, quella iraquena, provata dalla guerr…

Un premio agli eroi dimenticati di Nassiriya

“Nassiriya” è questo il titolo del libro presentato nella Collegiata di San Michele Arcangelo a Solofra. Un diario minimo non di un eroe ma di un militare, di un carabinieri, di un padre di famiglia che sceglie di portare il proprio contributo ad una popolazione, quella iraquena, provata dalla guerra e dalla povertà. E’ questa la storia di Cosimo Visconti il brigadiere che insieme con il maresciallo Vittorio De Rasis è fra i superstiti dell’attacco alla base italiana di Nassiriya. Un attacco che arriva in una “mattina strana”, così viene descritta nel libro, e che ha il suono di tre colpi di ak47 e di tre raffiche di mg. E poi un boato, un tonfo sordo e grida, sangue, polvere, distruzione. Un attacco rivolto a dei militari fuori dalle righe, giunti da lontano non per portare la guerra ma per mettettere in pratica la pace. E proprio per questo forse più pericolosi. A sei anni da quella mattina del 12 novembre del 2003, a sei anni da quella barbarie che costò la vita a diciannove militari italiani ed a nove iraqueni le ferite che hanno setgnato per sempre il corpo dei due protagonisti sono ormai definitivamente rimarginate ma quello che brucia è la velocità con la quale Nassiriya è stata dimenticata. Nei giorni immediatamente successivi l’attentato l’Italia intera pianse i suoi eroi di pace. Ma la commozione, il dolore, le lacrime si sono presto asciugate. E lo scorso nove maggio nella Collegiata di San Michele Arcangelo, se si eccettuano le figure istituzionali, non c’era la partecipazione che sarebbe stato invece logico e legittimo aspettarsi. Una collegiata desolatamente vuota paradigma di una Italia che troppo velocemente si commuove e purtroppo altrettanto velocemente dimentica i suoi figli. A Visconti ed a De Rasis il comitato Fiaccola della Pace ha conferito il premio internazionale “Operatori di pace, angeli tra la gente”.

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