Avellino, ecco chi inquina seriamente e invece si pensa a blocco circolazione

Torna l’incubo del blocco del traffico ad Avellino.

La centralina dell’Arpac situata a Via Piave ha registrato finora 25 sforamenti delle concentrazioni medie giornaliere di Pm10, con una improvvisa impennata negli ultimi giorni.

Alle emissioni inquinamenti si fa fronte con l’emissione dell’ordinanza da parte del Comune che stabilisce il blocco del traffico.

Non solo autoveicoli

L’aspetto strano e inquietante è che gli sforamenti continuano pure in assenza di un considerevole numero di autoveicoli in circolazione. Nelle ultime settimane il traffico in città è stato assai modesto, tutti in vacanza e pochi mezzi in circolazione.

Occorrerebbe un maggiore impegno per cercare di capire le cause dell’inquinamento atmosferico.

Intanto vi proponiamo due situazioni.

La prima riguarda i pullman della Marozzi e della Sita che, fino a quando Piazzetta Santa Rita era occupata dal luna park, stazionavano proprio a Via Piave, a pochi metri dalla centralina dell’Arpac. Ciò è avvenuto fino alla scorsa settimana.

Vuoi vedere che l’apparecchiatura si è fatta condizionare proprio dall’inquinamento prodotto da quei mezzi?

Abbruciamenti in periferia

C’è poi il fenomeno degli abbruciamenti che continuano senza sosta e soprattutto senza controlli. La foto che vi proproniamo è stata scattata alle 10,30 di oggi venerdì 6 settembre in contrada Bagnoli di Avellino.

Non è la prima nè l’ultima volta che si registrano cose del genere, è un fenomeno che si vede ad occhio nudo, da parte dei cittadini. Peccato che non venga visto da chi dovrebbe fare rispettare i divieti in materia.

Autobus sempre in moto

E poi gli autobus che stazionano a piazza Kennedy.

Chi controlla i loro motori vengano spenti durante la sosta?

E ancora, in circolazione ci sono nezzo del trasporto pubblico e anche dell’azienda per la raccolta dei rifiuti che emanano fumi neri. Qualcuno si preoccupa di verificare?

Le cause vanno cercate altrove, anzichè penalizzare gli automobilisti e quindi le categorie commerciali e professionali che subiscono danni da questo stop che serve a niente.

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