Avellino, la ricetta della Commissaria: Spegnete motori e riscaldamento e addio inquinamento

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Facciamo presto. Prepariamo l’ordinanza.

Organizzare un tavolo tecnico con i sindaci dell’hinterland, l’Asl e l’Arpac?

E magari pure quei fastidiosi rappresentanti di commercianti, utenti e consumatori, le associazioni, questo e quello?

Macchè. Detto, fatto.

Ed ecco comparire sulla posta elettronica di redazioni ed enti la mail che non t’aspetti.

L’Ordinanza_56_2019 (clicca e leggi)

E’ lunga sette pagine, leggetela tutta per verificare quante cose sono state scritte e raccontate, magari cercate pure voi l’errore (ce ne sono, ce ne sono…) che renderà l’atto non legittimo, perchè per le precedenti ordinanze è successo questo e pure altro.

In questa ordinanza si legge, ad esempio, che la sanzione massima per gli automobiisti sarà di € 679mm,00.

Che sarà mai questa nuova unità di misura? E a quanto corrispondono 679 millimetri di euro?

Con tanti funzionari in servizio, è possibile che nessuno rilegga quanto viene scritto in modo frettoloso, con il solito copia&incolla?

Ma è solo un esempio del contenuto dell’ordinanza che è stata firmata dal Commissario Vicario Silvana D’Agostino.

La sintesi è questa: ci sono stati tre sforamenti nella scorsa settimana, la colpa è di quei puzzolenti che utilizzano le vetture vecchie, quegli scassoni che fanno fumo e inquinano l’aria.

Vanno fermati.

E poi ci sono quelli che a casa vogliono stare seminudi e mettono il riscaldamento a tutta manetta e magari accendono anche il caminetto, i fornelli a gas, la brace per l’arrosto.

Non si può fare.

Indossate mutande di lana, babbucce e cappuccio di lana, utilizzate lo scarfalietto e siete a posto.

AUTOVEICOLI E MOTOVEICOLI

L’ordinanza recita così: le vetture inquinanti, quelle che solitamente superano in modo brillante la revisione, i cui fumi non sono oltre la norma, vanno fermate. I possessori di quei mezzi si arrangino.

Non ci sono mezzi pubblici?

Camminare a piedi fa bene, così disse un alto funzionario comunale qualche tempo addietro.

Stop alla circolazione dalle 8 alle 14 e dalle 15 alle 20 per autoveicoli e motoveicoli diesel Euro zero, Euro 1, Euro 2, Euro 3 e quelli a benzina Euro zero, euro 1 ed euro 2.

Tutto questo dal 25 febbraio e fino al 31 marzo.

C’era una precedente ordinanza che riguardava “soltanto” 5 domeniche.

E invece è successo che la situazione è peggiorata e allora non resta che fermare gli automobilisti puzzolenti e imporre di riscaldarsi come disposto dall’ordinanza.

Perchè nello stesso periodo sarà vietato – così recita il documento – in ambito domestico, “l’accensione di caminetti, stufe, termocamini o termostufe alimentati a legna o con altre biomasse (legna, pellet, cippato, ecc) con classe di prestazione emissiva inferiore alla classe 3 stelle”.

NIENTE RISCALDAMENTO

Benissimo: e chi andrà in giro, casa per casa, a controllare come si riscaldano i cittadini?

Nell’ordinanza si legge che tutte le forze di Polizia “provvederanno a organizzare controlli a campione, anche coordinandosi all’uopo”.

E come faranno?

C’è un regolamento in proposito?

Chi saranno i “controllori”?

Avranno in dotazione un termometro?

Non basta l’Alto Calore che annuncia la visita dei letturisti per verificare se il nucleo familiare paga l’acqua oppure ha il flessibile.

E nemmeno basta l’Enel che preannuncia la visita di personale incaricato per la scelta del fornitore per il libero mercato, obbligatorio tra un anno.

Non basta il prete che preannuncia la sua visita per la benedizione pasquale.

VERIFICHE

Ora c’è pure l’annuncio della visita del personale del Comune incaricato di verificare se il caminetto è acceso, pronto per la brace più che per scaldarsi, oppure se il termocamino è a norma.

Tanta teoria, belle parole, mettiamo le carte a posto e siamo tutti tranquilli.

I cittadini un pò meno.

C’è inquietudine perchè un’ordinanza del generesomiglia all’immancabile decisione di ogni Governo in difficoltà economica: aumentiamo il costo di benzina e sigarette. Tanto, nessuno protesta.

Alla faccia di programmazione, di studi sull’inquinamento che non è quello delle automobili e dei caminetti.

Brava Commissaria, complimenti per la tempestività e per l’adozione di provvedimenti identici a quelli degli amministratori comunali che sono stati mandati a casa.

Se non dovesse migliorare la situazione, nonostante questi divieti, avete già pensato – in Comune – cosa vi inventerete da inizio aprile?

Non sappiamo – negli uffici comunali e in quelli di ogni altra amministrazione pubblica – chi s’incaricherà di controllare la temperatura. Ill DPR numero 74/2013 prevede che, negli uffici così come nelle scuole e nelle case, non debba superare i 20 gradi centigradi.

Se dovesse essere rispettata la norma, già immaginiamo gli impiegati, seduti alla scrivania, con sciarpa e cappotto. Così come insegnanti e alunni.

Nelle abitazioni, specialmente dove ci sono bambini e anziani, l’obbligo di tenere bassa la temperatura difficilmente troverà riscontro nella realtà. Se dovessero bussare alla porta vigili o vigilini, nessuno aprirà.

Intanto, le carte stanno a posto.

Nella pubblica amministrazione funziona così.

 

 

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