Avellino, l’ex assessore Bruno Gambardella ci racconta il suo Natale: bellissimo

Sul suo profilo Facebook ieri Bruno Gambardella, già assessore alla cultura del Comune di Avellino, ha pubblicato questo resoconto davvero godibile.

Un misto di rammarico ed ironia per raccontare il “suo” Natale, quello che ha immaginato, al pari di tantissimi avellinesi che dovranno spostarsi almeno ad Atripalda per vedere un pò di luminarie, senza arrivare fino a Salerno.

Ecco il testo:

“È stato piacevolissimo assistere questa sera, ad Avellino, all’accensione delle luminarie sul corso e dell’albero di Natale in Piazza Libertà.

Devo ammettere, da ex amministratore che pure due anni fa è stato costretto a partire con un ritardo di un paio di giorni, che questa volta tutto è stato organizzato per tempo.

Il bando, chiaro e costruito affinché potessero partecipare le migliori ditte di tutto il Paese in una virtuosa gara per un servizio ottimale, è stato pubblicato a settembre proprio per evitare i (nostri) errori e ritardi del passato.

Le luci, honeste fantasmagoriche e affascinanti, trasferiscono calore e passione perché ammaliano gli occhi e i cuori.

Le casette del mercatino, scelte con il suo proverbiale buongusto dall’assessora decaduta, trasferiscono profumi di dolciumi e prelibatezze di tutta Italia pronti ad allietare le nostre tavole solitamente così provinciali.

Via Folletti e paytv: chi se li vuole regalare con la tredicesima vada pure ai mercatini di Salerno. Lì li vendono, li hanno sempre venduti, ma si sa: i salernitani non sono chic come gli avellinesi e gli amministratori hanno un’opposizione volgarotta e comunque non di palato fine come quella Avellinese.

La filodiffusione è una delizia per l’udito e per lo spirito: canzoni natalizie, ma anche brani di tutti gli honesti cantanti che sostengono il movimento del cambiamento e che meritano benedizioni e gratitudine.

Uno spettacolo i giochi di luce sui palazzi. Sbarchi sulla Luna, matrimoni tra esseri solo della stessa specie, creazioni dell’universo in sei giorni: tutto per la gioia dei bambini perché a Natale si può lasciare briglia sciolta alla fantasia e credere a cose irreali.

È stata una bella serata anche nelle periferie, dove sono iniziati i giochi di gruppo: honesti Babbo Natale hanno distribuito ai poveri piccole riproduzioni di Palazzo di città costruite con i Lego, pronte ad essere dissestate e poi ricostruite da omini con calcolatrici a manovella o su piccoli pullman.

Sono tornato a casa con lo spirito rinfrancato, consapevole dei miei limiti di huomo del vecchio regime, ma felice di vivere in un luogo fatato che, nonostante l’impegno degli Orchi e delle streghe, presto tornerà ad essere l’Eden che gli honesti hanno in serbo per noi. Auguri!”

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