Avellino, ordinanza anti-smog: avevamo ragione noi, l’hanno rifatta ma è errata pure questa

Che brutta figura. Quell’ordinanza era sbagliata. L’hanno rifatta e pure questa è da ritenersi nulla.

Irpiniaoggi lo aveva scritto ieri a chiare lettere (LEGGI QUI)

Unico organo di informazione a…informare la cittadinanza circa il marchiano errore commesso dal Comune di Avellino.

Il Sindaco Ciampi, in conferenza stampa, con atteggiamento spocchioso aveva difeso il provvedimento: : «L’ordinanza è chiara, se c’è bisogno di una esplicitazione sarà la Polizia Municipale ad occuparsene. L’intendimento dell’amministrazione è che i giorno pari circolano le auto con targa pari, mentre i giorni dispari quelle con targhe dispari».

Tutti lì ad annuire.

Purtroppo quando non si conosce la materia di cui si parla, l’intervistato ha sempre ragione.

Non è vero.

L’intendimento è una cosa, il contenuto della ordinanza è un’altra.

In caso di contravvenzione e di successivo ricorso, avrebbe fatto testo l’ordinanza e non l’intendimento dell’amministrazione. Strano che il Sindaco faccia finta di non saperlo. Oppure non lo sapeva?

Quella che Irpiniaoggi ha definito “sbagliata” lo era per davvero. Infatti è stata sostituita con la numero 556 del 21 novembre 2018.

Hanno rifatto l’ordinanza anti-inquinamento.

Ebbene, tenetevi forti: è errata pure questa.

Il motivo stavolta non lo sveliamo. Altrimenti domani ne emetteranno un’altra, nuovamente corretta.

Saranno i cervelli pensanti che hanno pubblicato il documento ad accorgersi dell’errore.

Credeteci, pure un giovane amministrativista saprà riscontrare il motivo della nullità dell’atto che vi proponiamo.

Leggete qui .ordinanza 556 del 21-11-2018

Basterà poco per verificarne la nullità.

Si potrà ricorrere al Tar per ottenere l’annullamento ma si spenderebbero soldi.

Gli automobilisti eventualmente contravvenzionati, potranno presentare ricorso in carta libera, in Prefettura. Meglio ancora rivolgersi al Giudice di Pace per ottenere l’annullamento del provvedimento.

Il Giudice di Pace, in sede di ricorso, dovrà disapplicare l’ordinanza errata annullando la multa. Non potrà dichiarare la nullità dell’ordinanza stessa, essendo competenza del Tribunale Amministrativo.

Lo stesso giudice potrà condannare il Comune di Avellino alla rifusione delle spese del giudizio in favore del ricorrente.

Una dietro l’altra, insomma, e tanta confusione tra la cittadinanza che non viene adeguatamente informata e non riesce a districarsi tra tanti provvedimenti.

Perchè la ordinanza 556 adesso richiama la 531 del 20 novembre che a sua volta richiamava quella precedente, la 521 del 15 novembre.

E poi c’era ancora la 465 del 19 ottobre che integrava la 460 del 17 ottobre.

Vogliamo proseguire?

E’ un pò come il gioco dell’oca e si torna sempre alla casella del “via”.

In tutto questo ci permettiamo di rivolgere un interrogativo ai consiglieri comunali, quelli che tanto si agitano nel criticare il Sindaco e la Giunta Comunale.

Come mai dinanzi a errori lampanti come questi, costoro non si pronuncinano nè prendono posizione?

Non s’erano accorti di errori così evidenti? Strano.

Se è riuscito ad accorgersene un modesto organo di informazione come Irpiniaoggi, come mai i consiglieri comunali, quelli della cosiddetta opposizione, non si pronunciano e non denunciano questi errori?

E ora che hanno scoperto tutto questo, cosa dicono?

E’ una opposizione farlocca come le ordinanze errate?

 

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