Avellino, quant’è brutto l’angelo della discordia: contestano pure gli Architetti

Non è ancora stato presentato e già provoca polemiche: il monumento che dovrà (dovrebbe?) essere installato a Piazza Libertà non piace ai cittadini, tanto meno agli ordini professionali. A questo punto c’è da domandarsi chi lo abbia scelto, conoscere i criteri (raccomandazioni?) di scelta e altri elementi che possano giustificare una decisione del genere.

E’ stato denominata “Ali dell’anima” l’opera dell’artista di Villamaina, Carmine Calò, che ha vinto il concorso.

C’è chi lo definisce “l’angelo della discordia” visto che prima di essere presentato già fa discutere.

Sinceramente, a guardare nelle foto e nelle immagini televisive, quell’opera non ispira entusiasmo (eufemismo) e viene da domandarsi: chissà com’erano le altre otto opere scartate dalla Commissione…

Tanto di rispetto per l’autore, per le spiegazioni fornite circa la simbologia, per quello che l’opera vuole (vorrebbe) rappresentare e tutto il resto. Ma resta la convinzione del “nun me piace” espresso unanimemente da chi ha avuto modo di osservare quel monumento alla libertà da sistemare in Piazza della Libertà.

Ne facessero una buona…

Questa è l’altra esclamazione che affiora ascoltando i pareri dei cittadini, con riferimento a chi prende decisioni nel Palazzo del Comune capoluogo.

Ed ora, come se non bastasse, ecco che pure l’Ordine degli Architetti di Avellino bacchetta l’amministrazione comunale. Lo fa con tanto di comunicato e, senza mandarle a dire, critica fortemente la scelta.

Sicuramente condivisibile il contenuto della garbata ma severa comunicazione relativamente al bando per l’esecuzione dell’opera scultorea da posizionare in piazza Libertà.

Lo riportiamo integralmente:

“Rileviamo con rammarico il mancato coinvolgimento del nostro Ordine per la diffusione del bando relativo all’esecuzione dell’opera scultorea destinata a piazza Libertà – sottolinea il neo presidente Erminio Petecca-. Il bando, benchè fosse rivolto agli artisti presenti su tutto il territorio nazionale, ha visto la partecipazione di solo 9 artisti irpini. A nostro avviso la scarsa adesione, con l’esiguo numero di proposte pervenute, è stata dovuta alla limitata comunicazione e diffusione dei proponimenti. L’Ordine degli Architetti, che ho il piacere di rappresentare da pochi giorni, sarebbe stato ben lieto di collaborare, diffondendo l’iniziativa a tutti gli Ordini professionali e quindi a tutti gli architetti d’Italia che, per l’argomento trattato, sono interlocutori privilegiati. Ovviamente non entriamo nel merito e non mettiamo in discussione la qualità dell’opera, né il valore dell’artista e men che meno del livello della Commissione valutatrice, tra l’altro composta da uno dei migliori artisti italiani: Arcangelo. Il nostro unico rimprovero va all’Amministrazione, per non aver tenuto conto della forza del nostro Ordine in termini di comunicazione e diffusione a livello nazionale. Diversamente, l’iniziativa avrebbe potuto assumere un carattere nazionale di più ampio respiro, uscendo dall’imbarazzante provincialismo, invece, di chiudersi in un ingiustificabile e presuntuoso comportamento, che alimenta solo il  dissenso di fasce sociali di cittadini o di loro rappresentanti, come già è stato con il concorso della Piazza, con il quale l’Amministrazione Comunale avrebbe potuto cercare il dialogo con le associazioni e i professionisti preposti alla riqualificazione urbanistica degli spazi pubblici. A questo punto l’Amministrazione comunale deve augurarsi di non aver offerto lo spunto per aprire con anticipo l’autunno caldo delle polemiche”.

Ovviamente è un augurio ottimistico perchè le polemiche non sono iniziate ancora. Ne sentiremo delle belle…anzi delle brutte. Ma al Comune ormai sono abituati.

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