Avellino, strisce blu: tariffe scontate per dipendenti pubblici, insorgono i commercianti

Insorgono i commercianti di Avellino.

Disattese le richieste avanzate con un documento regolarmente protocollato presso gli uffici comunali.

I rappresentati della Confesercenti avevano proposto la concessione di un abbonamento per i dipendenti delle attività commerciali al costo mensile di 40,00 euro.

La risposta del Comune?

Abbonamenti a 20,00 euro, ovvero la metà.

Peccato che siano destinati ai dipendenti pubblici e non a quelli privati, categoria di appartenenza dei lavoratori del commercio.

Ecco cosa si legge nella delibera:

(LEGGI QUI)

“I dipendenti degli Enti Pubblici potranno acquistare un abbonamento, per parcheggiare nelle aree chiuse, con tariffa mensile di € 20,00”.

E i dipendenti privati, quelli che lavorano presso negozi della città?

A fare un pò di conti, è una decisione che non fa bene alle casse comunali, una vero e proprio autogol.

I conti sono presto fatti.

Presso le attività commercianti lavorano circa 250 dipendenti, considerando solo quelli regolarmente assunti, ovvero senza tenere conto di lavoratori saltuari, in part time, con partita iva e altro.

Considerando il costo di 40 euro ad abbonamento, il Comune avrebbe potuto contare su 10mila euro mensili garantiti, per la sosta delle autovetture dei dipendenti delle attività commerciali. In un anno, qualcosa come 120mila euro.

Quanti soldi potranno essere introitati dagli abbonamenti di favore sottoscritti dai dipendenti pubblici?

Intanto, gli uffici pubblici in città sono davvero pochi, gran parte di questi sono decentrati presso la Collina Liguorini o in altre zone periferiche.

Perchè la richiesta dei commercianti non è stata presa in considerazione?

Nella ordinanza si fa specifico riferimento a dipendenti pubblici.

Per cui quelli privati dovranno sobbarcarsi una normale tariffa oraria giornaliera.

Una disparità di trattamento che sarà oggetto di valutazioni, anche a livello legale, da parte delle organizzazioni sindacali dei commercianti.

Non è escluso che la delibera comunale possa essere impugnata dinanzi al Tar, entro il termine previsto.

 

 

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