Non siamo d’accordo, sulla pubblicazione del bando per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica: è quanto sostiene Fausto Sacco segretario provinciale Sai-Cisal.
Facile il ragionamento: “Pubblicare il nuovo bando, in questo momento può rappresentare un evento storico per la città di Avellino, ma può anche essere il momento di sciacallaggio per tanti personaggi che purtroppo continuano a prendere in giro persone e famiglie in difficoltà”, dice ancora Sacco guardando alle prossime elezioni comunali, in vista delle quali si sprecherebbero promesse nei confronti di soggetti che da anni aspettano una sistemazione abitativa.
Del resto la graduatoria è ferma al 2011.
E coloro che erano i prossimi assegnatari?
Tutto di nuovo nel calderone delle promesse (prevendite) elettorali?
La nota di Sacco così prosegue: “L’emergenza casa è un problema che purtroppo è presente ad Avellino e non può essere sottovalutato, ma nemmeno può essere affrontato in questa maniera. Come più volte detto, il punto di partenza, dunque è quello di fare uno studio dettagliato sul patrimonio abitativo ed una analisi sul fenomeno delle occupazioni abusive”.
Del resto la “santificazione” del commissario Priolo per la pre assegnazione delle case popolari, di cui tanto si è parlato ultimamente, non sta in piedi.
Gli appartamenti erano pronti da almeno un anno ma si correva il rischio che fossero occupati dagli abusivi e perciò c’è stata questa corsa verso le assegnazioni.
Occorrerebbe però rendere liberi gli appartamenti da assegnare: dal 2015 nessuno sfratto c’è stato, nonostante gli impegni assunti dal Comune di Avellino. Secondo quanto accertato due anni fa, gli abusivi erano più di un centinaio.
Pare che debbano essere ancora sistemati gli atti, i documenti, per provvedere agli sgomberi degli abusivi. Ma quanto tempo ci vuole per mettere a posto la documentazione?
Conclude Sacco: “La richiesta di alloggi pubblici nel capoluogo, al momento è di circa 800 unità abitative in vari titoli, quindi una vera emergenza. Ma certamente non si arriva alla legalità e alla trasparenza pubblicando un nuovo bando senza avere nemmeno un alloggio a disposizione. Più giusto trovare soluzioni diverse e non illudere chi, purtroppo già è in difficoltà”.
Insomma, con 800 famiglie in cerca di una buona parola, di una spinta, di una raccomandazione, sarà molto facile fare campagna elettorale da candidati pronti a garantire interessamento e qualcosa di più.