Contagiato ad Avellino, è caccia all’untore: denunciato autore di un vocale

Dieci contagiati in provincia di Avellino: sette della zona dell’Arianese, uno a Mercogliano, uno di Mirabella Eclano e uno di Avellino.

E’ soprattutto il paziente (o la paziente) di Avellino a scatenare la morbosa curiosità della gente, dei frequentatori del web, dei nuovi virologi, dei tuttologi travestiti da scienziati ma ignoranti in tema di privacy e privi di un minimo di buonsenso.

E’ partita la ricerca spasmodica di conoscere nel dettaglio l’anagrafica, la residenza e tutte le conoscenze, le frequentazioni della persona contagiata, magari pure numero di telefono e codice fiscale.

Elementi, questi, che potranno essere utilizzati dall’Asl e non da altri per risalire ai contatti avuti da 46enne che abita alla periferia della città. Un uomo che svolge il delicato lavoro di autista di ambulanza, sicuramente contagiato nel corso dell’attività in favore del prossimo.

Caccia all’untore

E’ la caccia agli untori del virus che si è scatenata sul web.

Sulla pagina Facebook “Irpinia Oggi” siamo stati costretti a cancellare numerosi post di imbecilli (dei quali omettiamo i nomi per evitare loro figuracce): “Ci dite chi è cosi se siamo stati in contatto lo comunichiamo?” Un altro insisteva: “Chi è questo di Avellino?” e, rispetto alla nostra risposta ironica “Vuole solo nome e cognome o anche il numero di telefono?”, replicava: “Tutto quello che mi puoi dare grazie”. Quando gli è stato fatto notare che esiste la privacy, ha confermato la sua imbecillità affermando: “Solo da questa risposta che lei a dato si può capire il livello giornalistico”. Il risentito P.C. ha scritto “a dato” senza la h, lasciando capire il suo livello scolastico.

Denuncia e licenziamento

Il problema è che spesso, chi viene a conoscenza del soggetto infettato, lo sbandiera ai quattro venti ritenendolo un diritto legittimo. Un modo per sentirsi informato, alla pari di un giornalista della CNN.

Si pretende di penetrare nel dramma di vite ancorate alla speranza che l’isolamento e la malattia possano diventare solo un brutto sogno.

Si registra intanto la volontà di un duro provvedimento adottato dalla direzione della Clinica Montevergine di Mercogliano (Avellino) della quale si è molto parlato attraverso un audio realizzato e fatto circolare da un soggetto che ha allarmato la comunità di Mercogliano, denigrando il personale medico, affermando che c’era un paziente affetto da Coronavirus in quella struttura sanitaria.

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Licenziamento e denuncia per procurato allarme a carico dell’autore dell’audio: è quanto sta valutando la Direzione Sanitaria consultando i propri legali.
In caso di licenziamento, il soggetto potrà utilizzare il proprio tempo per registrare altri audio e diffondere nomi, dati sensibili, magari anche foto tramite strumenti di messaggistica e social network, incassando migliaia di like anzichè quel migliaio di euro dello stipendio sfumato.

Aspetto psicologico

A proposito di tali comportamenti e della caccia all’untore, si è espresso il Presidente dell’Ordine degli Psicologi: “Oltre che rappresentare un reato, diffondere nom e dati sensibili, è dannoso per l’intera comunità. La nostra quotidianità è basata su certezze, in questo momento si è creato un vuoto all’interno del quale è fisiologico si annidino ansia e angoscia perché c’è qualcosa che non riusciamo a controllare, ma non possiamo perdere la certezza di riconoscere un senso di collettività. Se ci rendiamo protagonisti diretti o indiretti della caccia al nome dei contagiati, stiamo creando noi stessi i presupposti per spezzare quel patto di rispetto e fiducia che dovrebbe esserci in una comunità”. 

Vallo a spiegare ai numerosi beota del web…

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