Presenze illustri al Valleverde di Atripalda con Francesco Coco, ex calciatore, tra le altre, di Milan, Inter e Barcellona e 45 presenze nelle rappresentative nazionali, di cui 17 nella Nazionale A e la partecipazione ai Mondiali del 2002, quelli della beffa ad opera della Corea e di Bryan Moreno.
L’ex terzino della Nazionale è stato ospite di Andrea Gerardo, giovane e dinamico Presidente dell’ASD Atripalda, Scuola Calcio tra le prime ad aver aderito al progetto di Coco che, insieme al fedele amico Sasà Varriale, ha avviato una Accademy con sede a Casalnuovo (Na) e vanta tra i suoi collaboratori altri personaggi importanti del mondo del calcio, tra i quali l’ex difensore di Inter e Napoli Catellani.
Tra una foto coi bambini, un selfie e quattro chiacchere con i genitori appassionati di calcio e qualche domanda curiosa di chi lo ricorda concorrente dell’Isola dei Famosi e protagonista di intere pagine sulle riviste di gossip, Francesco si concede volentieri ad una breve intervista nella quale spiega i suoi propositi immediati e futuri: “Non sono l’ex calciatore dal passato importante che presta il suo nome a una o più scuole calcio per far aumentare le iscrizioni ed il lucro che molto spesso è l’unico motore a muovere tali attività. Credo che su 100 bambini che frequentano una scuola calcio è già un miracolo se uno di loro riuscirà a giocare in campionati di un certo rilievo; molto dipende anche dalle doti naturali, dalla fortuna e da altre componenti che probabilmente nessun pur bravo tecnico od istruttore riuscirà mai ad allenare. L’obiettivo che io e l’amico Sasà ci siamo prefissati è fare in modo che le Scuole a noi affiliate si occupino del bambino a 360 gradi; guardiamo più al sociale in senso lato che alle performance calcistiche; insomma, più che a costruire bravi calciatori, noi puntiamo a formare buoni cittadini, che sappiano giocare un ruolo importante nelle comunità e nelle realtà in cui vivono. Vivo a Milano e giro spesso per il mondo per curare i miei interessi, ma sono nato al Sud, in Provincia di catania, ed è soprattutto in quest aparte d’Italia che voglio mettere a disposizione un pizzico della mia esperienza, i miei contatti e le mie idee. Almeno una volta al mese sarò qui ad Atripalda per seguire da vicino la Scuola calcio che mi pare ben organizzata, oltre che molto frequentata, con la giusta attenzione ai bambini, al loro percorso di crescita e al rapporto con la famiglia.”
Dalla chiaccherata emerge un personaggio abbastanza diverso da quello comunemente descritto da biografi più interessati all’aspetto “gossiparo” che alla sostanza dell’uomo che non nasconde il suo passato, anche abbastanza gaudente, ma lo vive come una tappa, forse anche una tassa da pagare al successo.
Coco ha le idee chiare anche in chiave imprenditoriale; l’ultima sua “avventura” è una linea di abbigliamento sportivo che, precisa con orgoglio, produce in Italia e con materie prime italiane.
E, per finire, assecondato dal fido Varriale che annuisce con convinzione, Coco esprime un giudizio anche sul Valleverde: “E’ una bomboniera, molto ben tenuto; faccio i miei complimenti all’ASD Abellinum che lo gestisce; certo, se ci fosse l’erbetta sintetica sarebbe un vero gioiellino, perchè ci sono anche gli spazi per quelle attività sociali e culturali che posso arricchire e completare il discorso sportivo”.