L’annuncio, con grande soddisfazione e con un pizzico di enfasi, è stato dato dal sindaco di Avellino, Gianluca Festa.
Al termine della conferenza stampa sul risultato della Universiadi, il sucessore di Vincenzo Ciampi (colui il quale affidòin tutta fretta l’Avellino e De Cesare, non dimentichiamolo mai!) ha annunciato: “Ci sono due offerte di interesse per l’acquisizione dell’Avellino Calcio pervenute dai legali Reppucci e Garau. Ora è tutto nelle mani dei commissari e del custode giudiziale”.
Niente più, nessuna parola aggiuntiva, nessun indizio.
Il basket? Ma chissenefrega, nessuno ne parla.
Strano ,però, che non vi sia stato neanche un cenno da parte di Festa il quale ha messo mano alla tasca sua (evento straordinario se non rarissimo) prelevando 20mila euro dal suo libretto postale dei risparmi.
Rispetto a chi mette a disposizione i sacrifici di una vita, prendendo i soldi dal moderno salvadanaio, ci si aspetterebbe un particolare interesse per verificare la bontà dell’investimento e trovare qualcuno capace di fare rientrare il prestito al più presto.
Il calcio però è un’altra cosa, offre maggiore visibilità, è bello a parlarne.
Come diceva un sapiente operatore di mercato “Il calcio è bello perchè possono parlarne tutti, pure gli imbecilli che credono così di essere esperti”.
Ed è allora subito partita la caccia ai possibili acquirenti dell’Avellino calcio.
Chi sono questi due avvocati? Garau e Reppucci, da dove vengono, chi rappresentano? E quelli che rappresentano hanno i soldi oppure sono novelli fratelli Carino, qualcuno di questi somiglia al sorridente Scafuro oppure a qualche imperturbabile rappresentante di imprenditori di Singapore, Isole Canarie o Pantelleria?
I social servono a dare spazio a chi è improvvisato tuttologo, esperto di tutto e conoscitore di tutti, l’imbecille di turno che tenta così di nascondere i propri limiti, la propria ignoranza.
E allora ecco venire fuori risposte di ogni genere, tutti sapientoni, tutti esperti e soprattutto ottimi critici ai quali nulla va bene se non sparare cazzate.
Ma cosa interessa sapere chi sono i possibili acquirenti?
Dopo essere stati buggerati (traduzione: presi per i fondelli) da Gianandrea De Cesare e Claudio Mauriello che hanno sbandierato ai quaranta venti (non quattro: loro esagerano sempre) rendite, contanti, battelli e gioielli di famiglia nonostante una crisi finanziaria che andava avanti e nota da anni, ebbene adesso questi novelli investigatori travestiti da tifosi vogliono conoscere Dna, esame del capello, stato patrimoniale e ogni altro dettaglio rispetto a chi vorrebbe entrare nell’Avellino. Manco fossero agenti della finanza o dell’agenzia delle Entrate (vero Ciampi?)
Il risultato di questa ansiosa curiosità potrebbe essere quello di fare scappare via gente con un minimo di interesse imprenditoriale e non di cuore.
Attenzione: non vi lasciate buggerare (traduzione più realistica: prendere per il culo) da chi verrà a sbandierare amore, passione, piazza importante e cose del genere.
Chi vuole prendere l’Avellino pensa solo ai cavoletti suoi, ricordatelo.
Dunque,prendiamo atto di queste due manifestazioni di interesse di cui ha parlato il sindaco di Avellino ma dovrà essere Gianandrea De Cesare a decidere cosa fare.
L’US Avellino 1912 non è nella disponibilità dei commissari e del custode giudiziale. E’ il patron della Sidigas l’effettivo proprietario, dovrà essere lui a contrattare prezzo e modalità di cessione.
Sempre che voglia cedere…
L’impressione è che De Cesare non mollerà l’Avellino e il calcio. Non per passione perchè quella mai l’ha avuta, nonostante gli abbracci coi tifosi, la lacrimuccia sul viso (ma non era pioggia?) e la sciarpa al collo, indossata dal patron solo perchè spesso faceva freddo oppure c’era vento quando scendeva dall’elicottero.
Non lascerà il calcio perchè è l’unico motivo per avere ancora qualcosa che possa legarlo al territorio.
D Cesare, che da qualche settimana non si vede più in giro, non abbraccia tifosi, non stringe mani, non professa amore sciscerato per l’Avellino, si affiderà ancora a Musa e Bucaro che ringrazieranno tantissimo poichè – a parte il sorrident De Cesare – nessuno ha offerto loro una possibilità di lavoro altrove.
Pure essendo ufficialmente reduci da una promozione, tecnico e diesse non hanno mercato oppure non hanno ricevuto offerte stimolanti e all’altezza del loro valore.
Un’ultima cosa: chi sono questi due avvocati?
Teodoro Reppucci in passato ha rappresenato gli interessi di Oreste Vigorito, in particolare nel 2015 quado si ventilava la cessione del Benevento e ha ottimi rapporti pure con Angelo D’Agostino e Michele Gubitosa: ai tempi della trattativa con Walter Taccone sarebbe stato un loro consigliere.
Enrico Maria Garau è un commercialista sardo che rappresenta gli imprenditori sardi Roberto Felleca e Massimo Nicastro i quali hanno partecipato alla rinascita del calcio a Como vincendo il campionato di serie D, poi hanno ceduto il club lariano.
Ora aspettiamo fatti concreti. E’ il tempo della pazienza, adesso, non vi agitate, godetevi il mare e lasciate perdere le indagini per sapere chi vuole acquistare l’Avellino.
Insomma, smettetela con il gioco del piccolo Sheridan. Certe cose si vedono solo nei film oppure vengono fatte da investigatori veri, non da improvvisati Sherlock Holmes.
Il 4 agosto l’Avellino sarà in campo per la Coppa Italia, questo è certo.
Conviene a tutti, non solo ai tifosi.