Festa tra gli ultimi sindaci d’Italia: rosiconi pure i redattori del Sole 24 ore?

Il Sole 24 Ore attesta una drastica perdita di consenso da parte del Sindaco di Avellino, il quale perde oltre il 10 per cento dalla sua elezione di due anni fa.

A tal proposito registriamo l’intervento di Giovanni D’Ercole, esponente di Fratelli d’Italia, che inchioda il primo cittadino di Avellino a precise responsabilità.

Ecco il testo:

Non sappiamo se il Sindaco di Avellino definirà “rosiconi” anche i redattori del Sole 24 Ore e la società demoscopica che ha formulato il  sondaggio sul gradimento dei sindaci dei capoluoghi, ma il quadro che emerge dal “Governance Poll” dei sindaci italiani pone Gianluca Festa drammaticamente nelle ultime posizioni per il gradimento del suo operato amministrativo.

In particolare, il Sindaco di Avellino, che partiva dal 51 per cento raccolto alle elezioni del 2019, in soli due anni è riuscito a dilapidare oltre un quinto del suo consenso.

Una tale disillusione degli elettori non può che essere la conseguenza di una confusa ed impalpabile azione amministrativa: non vi è, infatti, un solo settore della vita della nostra città che possa dirsi migliorato dai due anni di amministrazione Festa.

Avellino in questi ultimi due anni ha visto ogni proprio ambito peggiorare in maniera drammatica: si va dal commercio in ginocchio (basti guardare la quantità infinita di “vendesi” e “fittasi” nei locali di quelle che un tempo erano le strade dello shopping) alle questioni ambientali, che vedono Avellino tragicamente prima nella classifica delle peggiori città per qualità dell’aria.

E che dire della totale assenza di politiche culturali e di politiche sociali (dall’emergenza abitativa al consorzio dei servizi sociali si registrano soltanto promesse e ritardi) o dell’abbandono delle tante strutture comunali, a cominciare dall’ex Eliseo, per continuare con il Centro per l’Autismo e per finire con la Dogana?

O della circostanza che Avellino sia stata l’unica città d’Italia ad aver avuto le scuole superiori chiuse per tutto l’anno scolastico 2020/2021?

Come dimenticare, inoltre, la totale assenza anche di una minima attività manutentiva che consenta di definire Avellino una città quantomeno “decente”? Le uniche oasi sono quelle fortunatamente assegnate a soggetti terzi, come la Curia diocesana, che dimostrano con i fatti come si possa “costruire” il bene comune senza blaterare, ma attraverso una fattività operosa.

Avellino non ha ancora visto la conclusione dei tanti cantieri – tunnel e metropolitana leggera per primi – ed è peggiorata per vivibilità ed ordine: l’ex isola felice è diventata alla stregua dei peggiori sobborghi dell’hinterland napoletano, dove ogni regola è saltata e la quiete dei cittadini viene costantemente disturbata da incivili incontrollati che, ormai, fanno della città il loro personale ring di risse e vandalismi.

Per non parlare delle vicende per le quali la nostra città è assurta alle cronache nazionali, dai cori durante il lockdown alle piste ciclabili senza autorizzazione…

In sostanza, non meraviglia affatto il risultato del sondaggio del Sole 24 Ore, risultando, anzi, fin troppo benevolo nei confronti di una amministrazione che per due anni ha inanellato esclusivamente fallimenti e non è riuscita a migliorare in nulla il benessere degli Avellinesi.

È sulla scorta di questi risultati che la Destra intende riprendere un cammino di dialogo con la città per costruire sin da subito una alternativa credibile allo sfascio che purtroppo tutti gli Avellinesi vivono quotidianamente.

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