IIA, Todisco contro Di Maio: “I post su Fb non servono, dal Governo attendiamo fatti”

“Dopo i post su Facebook siamo in attesa della convocazione al Mise. Per Industria Italiana Autobus il tempo sta per scadere”. Così il consigliere regionale Francesco Todisco.

“Le crisi industriali non si risolvono con un po’ di propaganda a mezzo social network. Le Regioni Campania ed Emilia Romagna hanno chiesto al Ministro Luigi Di Maio di convocare al più presto il tavolo al Mise per riaprire la discussione sui destini di Industria Italiana Autobus. Come già detto altre volte- dichiara Todisco- oltre al tema del salario ed a quello relativo alla messa in efficienza degli stabilimenti, in particolar modo quello di Flumeri, a preoccupare, in questa fase, è l’atteggiamento ondivago del governo nazionale”.

“In campagna elettorale venivano suonate le fanfare della mobilità e del trasporto pubblico come asset strategici per il sistema Paese e della maggioranza pubblica necessaria al lancio di IIA. Cose, per la verità, condivise ed annunciate anche dalle Rsa della vecchia Irisbus di Flumeri e della stessa BredaMenarini di Bologna durante tutta la fase di costruzione della nuova IIA quando si individuava l’ipotesi del polo pubblico sul trasporto”.

“Oggi, invece, Di Maio, pare aver cambiato musica. L’interesse sembra quello dell’individuazione di un ulteriore socio privato, probabilmente diverso da quello, come risulta dai verbali nazionali e regionali, neppure ancora presentato dall’Ad di Industria Italiana Autobus. Il chiarimento al Mise è quanto mai necessario”.

“Noi che abbiamo sempre sostenuto le tesi delle RSA dei due stabilimenti, invitiamo Di Maio a ragionare sul serio di politica industriale e a rendere davvero appetibile per Leonardo – Ex Finmeccanica – l’intervento sul trasporto pubblico. Se questa è la strada, si sostenga la tesi dell’incremento dei capitali e non quella del ricorso al socio privato per consentire l’uso del solo fondo di InvItalia”.

Nelle prossime settimane Todisco presenterà una mozione e, sulle principali crisi industriali della Campania: da IIA, all’intero settore dell’automotive con gli stabilimenti di Pomigliano e Pratola Serra, fino all’aerospazio ed alla cantieristica navale. Un’istantanea dello stato degli stabilimenti in questione che, conclude il consigliere, “avrà il suo peso nella necessità di dover attrezzare un’azione del governo regionale più stringente sulle strategie di politica industriale, sin qui, messe in campo dal Mise”.

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