Il futuro dell’Avellino Calcio è nel patto di amicizia con il Benevento

Tre indizi solitamente fanno una prova.

Nel calcio ne basta pure mezzo per fare emergere progetti e programmi, accordi e prospettive.

Il futuro dell’Avellino passa attraverso intese di massima con il Benevento, nel patto di amicizia e solidarietà tra imprenditori e vi spieghiamo perchè.

Indizio numero uno.

L’avvocato Teodoro Reppucci ha inviato quattro giorni fa una dichiarazione di interesse attraverso mail di posta certificata indirizzata al presidente dell’US Avellinoub, Claudio Mauriello, e al custode giudiziario per l’azione fallimentare Sidigas, Francesco Baldassare.

Chi è Reppucci?

E’ un legale di notevole esperienza in fatto di diritto tributario che, in questo caso, ha agito quale rappresentante di Angelo Antonio D’Agostino, ma Teodoro Reppucci è particolarmente legato a Oreste Vigorito per il quale ha curato interessi di notevole importanza, finora, sia a livello giudiziario che sportivo.

Indizio numero due.

Oreste Vigorito è da sempre in rapporti ottimi con Gianandrea De Cesare, soprattutto per motivi impenditoriali e il loro legame s’è ultimamente rafforzato visto che sono diventati anche compagni di sventure giudiziarie. Come si dice? Solo il “patuto” può capire cosa significhi essere sotto i riflettori della giustizia penale.

Indizio numero tre.

Da almeno due settimane il presidente Mauriello ha intrattenuto intensi rapporti con Salvatore Di Somma il cui legame, non solo professionale, con Oreste Vigorito è particolarmente forte. Il dirigente sportivo che al Benevento è rimasto legatissimo (per questo ve lo proponiamo in foto con maglia giallorossa), ha fatto da ambasciatore (o meglio: mediatore) tra le parti, mantenendo i contatti e stilando programmi di comune interesse. Giovedì sera, poi, è stato annunciato quale nuovo direttore sportivo dell’Avellino al quale era da tempo legato visto che la sua presenza era costante pure agli allenamenti.

Indizio numero quattro.

Divenuto plenipotenziario e con l’accordo già in tasca per portare Eziolino Capuano alla guida dell’Avellino, il nuovo ds ha dovuto fare una brusca marcia indietro. Non per volere della “piazza” della quale la dirigenza Sidigas se ne frega, visto che il nome di Capuano era ormai solo da ufficializzare.

Di Somma, in realtà,  avrebbe ricevuto indicazioni ben precise per costruire il nuovo Avellino attraverso figure professionali che al Benevento sono fortemente legate.

Ecco allora la pista che porta a Giovanni Ignoffo, che mai ha allenato in Lega Pro, per fare da tutore a Daniele Cinelli privo di abilitazione professionale e che al Benevento ha fatto l’allenatore con una deroga, subentrando a Fabio Brini (di cui pure s’era parlato di un possibile arrivo alla guida dell’Avellino).

Con tutto il rispetto, in termini di esperienza in Lega Pro nessuno dei due può farne vanto.

Il loro pregio? Basso costo e garanzia di permanenza in panchina per tutta la stagione. Sotto l’ala protettrice di casa madre sannita.

Indizio numero cinque.

Per costruire una squadra con pochi (o senza) soldi occorre attingere dai settori giovanili. Quello del Benevento è di altissimo livello, fu l’intuizione del compianto Ciro Vigorito, un uomo che sapeva guardare dieci anni avanti rispetto ad altri, anche al fratello Oreste, al quale impose di realizzare una scuola calcio, un settore giovanile che avrebbe sfornato decine di giovani interessanti per fare le fortune eoconomiche della società.

Ebbene, Giovanni Ignoffo conosce uno ad uno i ragazzi cresciuti nel vivaio de Benevento e potrà scegliere quelli giusti. Secondo regolamente, oltre a ingaggiare elementi svincolati, l’Avellino potrà tesserare 6 giovani di serie in prestito, quindi mezza squadra è fatta.

Indizio numero sei.

Per la gestione finanziaria dell’Avellino, considerando gli enormi e drammatici problemi legati alla Sidigas che detiene il pacchetto azionario della società di calicio, per garantire la sopravvivenda del club unica strada pecorribile è quella del finanziamento di un soggetto terzo quale  sponsor che debba garantire, presumibilmente, tra i due e i tre milioni per la sopravvivenza della società sportiva. Qualche migliore sponsor rispetto alla Ivpc?

Indizio numero…

No, basta: siamo arrivati a sei, il doppio di quelli che occorrono per fare una prova.

Ne volete altri?

Indizio numero sette.

Lo scorso 6 luglio, in conferenza stampa, il presidente del Benevento aveva svelato: “E’ in progetto una collaborazione con una società satellite che potrebbe essere il Campobasso per magari  mandare li i giovani a farsi le ossa e collaborare con la società rossoblu”.

Il presidente del Campobasso era un uomo di San Bartolomeo in Galdo, in rappresentanza del patron del Benevento ed Antonio Minadeo quale direttore sportivo. Peraltro era già stato spostato su Campobasso il tecnico delle giovanili Pasquale Bovienzo che avrebbe dovuto portare nella squadra da costruire i migliori elementi delle giovanili del club giallorosso. Quel progetto era improvvisamente saltato, chissà perchè. Su Ottopagine del 19 luglio scorso si leggeva: “Varie vicissitudini societarie tra i dirigenti del Campobasso hanno arenato la trattativa che avrebbe coinvolto anche il Benevento in un progetto più ampio, mirato a una sorta di partership tra i due club”.  E così Bovienzo era rimasto senza squadra. Proprio in quei giorni, guarda caso, si erano intensificati i rapporti tra le parti (Avellino e Benevento) e il settimo indizio porta a pensare che possa essere proprio l’Avellino la società satellite per quella sannita.

Indizio numero otto, il più importante.

Attraverso la testata giornalistica di cui è direttore editoriale oltre che padrone, il presidente del Benevento ha fatto apparire la smentita che aspettavamo: “Nessun rapporto con De Cesare e con l’Avellino”.

Una smentita attesa che, alla luce di quanto sopra indicato, è di facciata. Peraltro nemmeno è stata inviata alla nostra redazione…

Cosa avrebbe potuto dire Oreste Vigorito? “E’ tutto ufficiale, tutto sacramentato e codificato in accordi sanciti dinanzi a un  notaio?”

No, questo mai, anche se non esistono conflitti di interesse essendo il Benevento in B e l’Avellino ancora in Lega Pro. Però smentire fa sempre un bell’effetto.

Nel calcio e tra imprenditori per i quali i valori sono ancora importanti, certe cose si fanno anche con una stretta di mano e attraverso persone di consolidata fiducia: Di Somma, Ignoffo, Cinelli, anche Puleo, gli avvocati Mauriello e Reppucci… vogliamo continuare?

Non è vero quanto ipotizzato da Irpiniaoggi (immediatamente ripreso e pubblicato poi da colleghi che nemmeno hanno il pudore di citare la fonte?)

Benissimo. Ne prendiamo atto in attesa degli eventi.

Pure De Cesare e Mauriello due mesi fa giuravano che era tutto a posto, parlavano di serie A e s’impettivano dicendo che la Sidigas rappresentava importanti valori.

Ma cosa ci sarebbe stato di male a confermare quanto hanno ormai capito pure i più fessacchiotti tra i tifosi?

Alla tifoseria irpina Vigorito andrebbe benissimo, magari…

Mentre Oreste Vigorito è da una vita che ha in mente di essere a capo dell’Avellino calcio.

Prima o poi questa soddisfazione riuscità a prenderla, come tutte le altre della sua vita fitta di successi.

Con o senza smentite.

 

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