Impianti del Laceno: la rabbia di chi ha creato la stazione sciistica irpina

Marzio Giannoni, figlio  di  Franco, quell’uomo sconosciuto proveniente da Roma che circa 40 anni fa ebbe  l’  intuizione di far crescere un polo turistico/sportivo sulle vette del Laceno  ed  investì con propri capitali in Irpinia, interviene sull’argomento assai discusso in questi giorni, relativo agli impianti sciistici inutilizzati.

La stazione sciistica, con oltre 18 km. di piste innevate anche in modo artificiale, resta desolatamente chiusa a causa di una complessa situazione burocratica che priva gli appassionati degli sport invernali di un luogo dove, negli anni, sono stati tantissimi gli sciatori e gli appassionati della neve a frequentare il Laceno.

Scrive Marzio Giannoni, per conto della societá Giannoni Sas: “Circa quanto apparso sui giornali e tv locali in relazione alla vicenda che coinvolge l’Altopiano del Laceno, e quindi la questione delle seggiovie, ritengo necessario  che si faccia chiarezza su alcuni punti della vicenda.

Devo dire che quanto dichiarato dal vice sindaco, con delega al turismo del comune di Bagnoli Irpino, mi lascia colpito ma non sorpreso.

Che non vi fossero fondi disponibili o opportunità di investimento immediati lo sostengo da tempo.

La cosa che resta inspiegabile è come mai oggi si fa appello ai privati e a tutti quanti possano offrire un aiuto al Laceno, per risollevarne le sorti.

Ebbene, la dichiarazione è imbarazzante per chi l’ha fatta e rappresenta e smaschera una volta per tutte chi ha millantato disponibilità di denaro inesistente.

La società che rappresento e che ha creato con investimenti privati la realtà sciistica del Laceno, pur continuando a investire le proprie economie, ha subito istanze di sgombero sulla scorta di fantomatici investimenti da effettuare.

Con determinazione e costanza tutte le amministrazioni, compresa l’attuale, hanno intrapreso ogni azione per cacciarci.

Una ipotesi di soluzione l’avevamo offerta già nel 2014 con la sottoscrizione di un accordo poi rinnegato dall’amministrazione del tempo.

Il contenzioso rappresenta solo un alibi per il Comune che, come da dichiarazione fatte, non ha alcuna soluzione pronta ed anzi non l’ha mai realmente avuta.

Questo deve far riflettere su tutte le cattiverie riferite a chi ha creato gestito a proprie spese quello che oggi viene definito un fiore all’occhiello.

Nel 2017, pur consapevole della possibilità di dovere lasciare tutto, la società che rappresento stava effettuando i lavori di manutenzione per far funzionare gli impianti per altri 10 anni.

Invece di ricevere un sostegno dalla Comunità Bagnolese, ci veniva imposto di riconsegnare le aree: motivo per cui i lavori non sono terminati.

Nel contempo, però l’attuale amministrazione si è saputa distinguere: ha emesso l’ordinanza per vietare l’utilizzo di bob, slittini nell’area sciabile che in passato per oltre 40 anni, chi ha gestito non era mai riuscito ad ottenere.

Una scelta dei tempi che cambiano: non c’è più Pantalone Franco Giannoni che paga per eventuali infortuni dei turisti.

Ed infine, credo importante che tutte le persone che hanno intenzione di offrire un supporto si informassero bene sulle cose utili da fare, per non rischiare di riempirsi la bocca di sole belle parole.”

Questo quanto dichiarato da Marzio Giannoni. Chi volesse replicare, troverà certamente ospitalità su questo quotidiano.

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