Isochimica, i familiari degli operai morti rifiutano la visita dei candidati

Non vogliamo passerelle ma fatti: questo, in sintesi, il concetto espresso dai familiari degli operai ex Isochimica morti in seguito ai danni alla salute riportati lavorando nella fabbrica dei veleni.

Il Movimento Cinque Stelle, attraverso il proprio candidato sindaco di Avellino e un gruppo di componenti la lista, avrebbe voluto deporre una corona di fiori dinanzi alla fabbrica per ricordare le 27 vittime.

I familiari si sono opposti con garbo e fermezza sottolineando che non vogliono strumentalizzazioni per un dramma che riguarda decine di famiglie il cui dolore non può essere alleviato da visite del genere, fatte alla vigilia delle consultazioni elettorali.

Una iniziativa che ha indispettito i famigliari delle 27 vittime ex Isochimica, rivelandosi addirittura un boomerang per i pentastellati avellinesi i quali sono stati garbatamente invistati a fare marcia indietro e andare a spendere altrove le loro parole vuote e prive di sentimenti reali.

«Cosa possono sapere loro del nostro dolore? Soltanto noi sappiano cosa significa, queste strumentalizzazioni rendono antipatici i protagonisti di simili iniziative. Cosa ne sanno loro dell’Isochimica? Alcuni nemmeno erano nati quando si consumava il nostro dramma. Perchè non si sono attivati per lasciare il processo ad Avellino anzichè accettare che venisse trasferito a Napoli? Queste sono le cose concrete che dovevano fare per noi familiari. Ai morti ci pensiamo noi e pure i fiori li portiamo noi», è la sintesi di quanto espresso dai familiari di Luigi Maiello, uno degli operai deceduti dopo avere inalato i veleni della fabbrica di cui tanti conoscevano la pericolosità ma restavano in silenzio, perchè “zio Elio” faceva “campare” e stare zitti un pò tutti.

 

 

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