La piscina comunale resta chiusa in attesa del ricorso al Tar

La maledizione delle piscine: chiusa quella comunale per vicende burocratiche, aperta quella del Country Sport dove ieri s’è registrato il decesso di una donna per cause, counque, non imputabili alla organizzazione della struttura. Con questo caldo, ci si interroga quando riaprirà la struttura comunale situata difronte allo stadio e al palasport di Avellino. Intanto vengono prese d’assalto le altre strutture presenti in città e in provincia, per trovare un pò di refrigerio in questi giorni di intenso caldo.

Domani mattina se ne parlerà nella conferenza dei servizi durantela quale il sindaco Paolo Foti, l’assessore al Patrimonio, Paola Valentino, il segretario generale Riccardo Feola, e il comandante della polizia municipale, Michele Arvonio, valuteranno la situazione anche sulla scorta di quanto chiarito dai responsabili dalla Polisportiva che gestisce la piscina comunale. I cui legali fanno sapere che sarà presentato ricorso al Tar per ottenere l’annullamento dell’ordinanza di sospensione delle attività emessa dal Coune capoluogo.

«Un’ordinanza oggettivamente eccessiva e sproporzionata»: tale è stata definita dal legale Lorenzo Lentini che, su mandato dalla Polisportiva Avellino, ha preparato il ricorso su cui dovrà esprimersi il Tar di Salerno.

L’ufficio legale della società Polisportiva, con una nota, si è dichiarata “sicura che tale vicenda perverrà in tempi rapidi ad una positiva risoluzione a seguito di un più approfondito esame da parte dei competenti organi comunali, come sollecitato dai propri legali”.

Poi una precisazione: “Contrariamente da quanto si apprende da notizie diffuse da alcuni organi di stampa la struttura realizzata dalla società è all’avanguardia ed è dotata di tutte le autorizzazioni amministrative e sanitarie per l’esercizio dell’attività natatoria e delle altre attività connesse”.

Quindi una spiegazione: “La questione sollevata dal Comune attiene esclusivamente all’attività di stabilimento balneare destinato ad una multitudine indiscriminata di persone che è cosa diversa ed ulteriore rispetto a quella di centro natatorio polifunzionale destinato ai propri iscritti, regolarmente esercitata dalla società. Pertanto, anche nell’interesse della collettività, si confida nella revoca in tempi strettissimi del provvedimento in oggetto”.

 

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