Lioni-Grottaminarda, petizione al Governo per chiudere la strada killer

«Chiudere la strada killer. Quel tratto della Lioni Grottaminarda è un cantiere dove si verificano incidenti importanti, mortali nel caso del nostro Umberto». È questa la richiesta che, attraverso una petizione online indirizzata al Presidente della Repubblica e al Governo, arriva dai familiari di Umberto Reale, il giovane di 29 anni che nel settembre del 2021 ha perso la vita per un grave incidente avvenuto proprio lungo l’arteria incriminata. Patrizia e Concetta Reale, parenti del giovane, esprimono «preoccupazione profonda riguardo la situazione critica che si è venuta a creare circa la strada cantiere Lioni – Grottaminarda. Questo tratto, che dovrebbe essere un simbolo di connessione e sicurezza, si è trasformato in un pericolo costante per i cittadini. Le sue condizioni sono diventate estremamente pericolose, portando a incidenti gravi».

L’ultimo sinistro, per fortuna con conseguenze meno tragiche, si è verificato lo scorso 5 febbraio. Per questo al Governo, segnatamente al Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, si chiede «di sollecitare la chiusura immediata di questo cantiere pericoloso, i cui lavori sono iniziati nel 2013 circa, che ha causato, non solo danni materiali, ma ha anche spezzato vite umane. La situazione è diventata insostenibile e richiede un intervento urgente da parte delle autorità competenti. La mancanza di misure di sicurezza idonee e di un adeguato monitoraggio delle condizioni della strada, ha portato a conseguenze drammatiche, creando un clima di timore e incertezza tra i residenti e tra chi ne usufruisce tutti i giorni. Non possiamo permettere che questa situazione continui a persistere, con improvvise curve tortuose, visuale nulla all’inserimento della curva in entrambi i sensi di marcia, scarsa illuminazione, eccessivo restringimento della carreggiata, new Jersey di cemento posizionati per creare la curva a fare da barriere fatali al nostro familiare, mettendo a rischio la vita e l’incolumità di diverse comunità».

La famiglia Reale si rivolge direttamente al Ministro dopo aver contattato Provincia e Anas, enti che hanno risposto di non essere competenti per quel tratto viario. Ecco perché la richiesta non è solo quella di una chiusura della strada killer ma anche di avviare «un’indagine approfondita per comprendere le cause di questa serie di incidenti e individuare soluzioni concrete per garantire la sicurezza di tutti».

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