Dal signor Mirko Musto, Assessore presso il Comune di Atripalda, aspettavamo la richiesta di rettifica o smentita preannunciata dal suo legale insieme alla volontà di agire per diffamazione, circa quanto denunciato da una cittadina diversamente abile (LEGGI QUI)
In attesa di ricevere quanto a noi direttamente destinato, è intanto pervenuta in redazione la nota del Gruppo Consiliare “Noi Atripalda” che pubblichiamo:
“In riferimento alla denuncia pubblica resa da una concittadina diversamente abile – senza entrare nel merito delle frasi proferite (che potrebbero avere rilevanza penale, quindi non di nostra competenza) – intendiamo sottolineare il dato politicamente svilente della questione.
L’assessore, evidentemente, non ha compreso il suo ruolo: dare l’indirizzo politico, guidare l’azione del responsabile di settore, non fare il vigile urbano!
In queste ore abbiamo trovato conferma della confusione che regna nella mente dell’assessore rispetto al suo ruolo ed alla mancanza di un metodo e di un piano di lavoro.
Qualche giorno fa vari concittadini ci avevano segnalato la presenza dell’amministratore che, nel corso dell’installazione delle tradizionali bancarelle del pesce, elargiva consigli circa distanze e misurazioni.
Ora comprendiamo la stesura “a due menti” e la sottoscrizione a due mani di un comunicato stampa (a firma dell’assessore Musto e del Comandante Giannetta) in cui si spiegavano le ragioni tecniche della regolarità di uno specifico verbale della Polizia Municipale. (LEGGI QUI)
Anche in quel caso, evidentemente, l’amministratore in discorso non aveva ben chiare le proprie prerogative, facoltà, competenze, per cui non si è compresa la valenza di quel documento.
Con riferimento, poi, alla videosorveglianza, l’assessore Musto annunciava urbi et orbi “Atripalda città video sorvegliata”, salvo a dover successivamente smontare “baracca e burattini”.
E che dire dell’annunciato (a maggio 2018) trasferimento dell’intero mercato del giovedì all’interno del Parco delle Acacie, poi slittato a subito dopo Giullarte (ma ancora non realizzato), senza essersi confrontato preliminarmente con i destinatari del provvedimento (i commercianti), che non erano a conoscenza dell’iniziativa amministrativa.
Eppure l’assessore Musto in campagna elettorale aveva promesso la stagione della democrazia partecipata!
Che dire, poi, dell’autovelox che, per ora, sta producendo presumibilmente danno erariale per il Comune di Atripalda.
Al cospetto delle innumerevoli sentenze di accoglimento dei ricorsi presentati dai trasgressori e dall’ammissione (da parte del responsabile della Polizia Municipale) della mancanza, nei numerosi verbali già notificati, di un importante riferimento ad un Decreto Prefettizio, non è stato dato alcun indirizzo politico circa la necessità di sospendere il funzionamento del rilevatore della velocità (almeno in attesa delle motivazioni delle sentenze).
Nemmeno è stato stigmatizzato l’errore del responsabile del settore, né è stato messo in funzione l’altro autovelox, magari in città, dove alcune arterie presentano un’esigenza di maggiore sicurezza.
Per non parlare dell’anarchia totale che regna sulle strade cittadine (traffico e parcheggi selvaggi), dove si avverte la mancanza di coordinamento e guida del corpo di Polizia Municipale.
Non dimentichiamo l’acquisto di un’autovettura, in dotazione ai vigili urbani, costata 40mila euro per rispondere ad una esigenza reale: disporre di una affidabile autovettura con trazione 4×4.
Il mercato ne offriva, tuttavia, tante alla metà del costo. Se si considera che i chilometri percorsi dalla costosa vettura sono poche migliaia, si comprende che ancora una volta non c’è stato metodo e piano di lavoro.
L’impressione è che il responsabile del settore, nonché Comandante della Polizia Municipale, non eletto dai cittadini atripaldesi, sintetizzi il ruolo di assessore e di funzionario.
Alla luce di quanto esposto, chiediamo al Sindaco di abbandonare il ruolo di ignavo che sta assumendo dall’inizio del suo mandato, perché il fatto è gravissimo sia dal punto di vita politico, che amministrativo.
Il Sindaco deve fare comprendere all’assessore Musto quali sono le sue competenze e, se ritiene che il consigliere non sia al momento all’altezza, gli revochi delega e funzioni per il bene della nostra comunità.
Ci saremmo aspettati che la città di Atripalda avesse acquisito rilevanza mediatica per l’organizzazione di eventi natalizi in grado di garantire flussi di avventori, ed invece …”