Le due istanze riguardavano due manifestazioni molte sentite nella cittadina del Sabato, tra cui la Sagra del Baccalà, e contenevano, a corredo delle istanze, quattro bollettini postali di versamento risultati falsi.
L’inattendibilità dei bollettini era stata confermata da alcuni dirigenti di Poste Italiane che avevano riscontrato la totale falsità degli stessi.
Proprio in forza di tale indagine e degli accertamenti emersi, gli operatori di pg sollecitarono l’ASL al fine di sospendere il rilascio delle autorizzazioni richieste; ed invero, proprio in virtù di ciò, la Sagra del Baccalà, nell’anno 2014, non ebbe inizio.
A seguito di tale indagine, era stato tratto a giudizio, innanzi al tribunale Monocratico di Avellino, il presidente del Comitato Civico Centro Storico Maria Santissima di Montevergine, V.S., quarantenne di Atripalda, con l’accusa di aver redatto quattro atti pubblici falsi e per il reato di falso ideologico per induzione (sia consumato che tentato), in quanto – stando all’accusa – aveva tratto in inganno sia i funzionari dell’ASL che i tecnici del Comune di Atripalda i quali avevano rilasciato le relative autorizzazioni.
Dopo una corposa istruttoria dibattimentale durata circa 2 anni, sviluppatasi in varie udienze e con l’escussione di molti testimoni, tra cui i dirigenti di Poste Italiane, il Tribunale Monocratico di Avellino – in persona della dr.ssa Centola – ha mandato assolto il quarantenne atripaldese per non aver commesso il fatto.
La difesa di V.S., affidata all’avv. Mauro Alvino, ha dimostrato la totale estraneità ai fatti del presidente del Comitato Civico Centro Storico Maria Santissima di Montevergine, ed il Tribunale non ha potuto far altro che mandare assolto il quarantenne atripaldese con formula piena.