Serino, nei giardini pubblici una “panchina rossa” ricordando Nilde Iotti

Serino rende omaggio alla prima donna della storia repubblicana a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei Deputati. Al sindaco Vito Pelosi è stata consegnata una richiesta affinchè, nei giardini pubblici del comune, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sia sistemata una panchina rossa. 

In occasione dell’evento “Le ferite del millennio: violenza sulle donne e cyberbullismo” promosso da “Be” Associazione Politico-Culturale “E. Berlinguer” di Serino e dall’Associazione nazionale “Filo Rosso – Tessitori di Futuro” , in sinergia con l’Assessorato alle Politiche Giovanili ed Europee guidato da Marcello Rocco, è stata presentata e affidata nelle mani del primo cittadino la proposta di installare una “panchina rossa”. 

“Abbiamo individuato come zona nella quale istallare questo simbolo di eguaglianza proprio il cuore del paese, si legge nel documento, nei giardinetti antistanti la Casa Comunale. Un luogo fortemente simbolico non solo per la sua centralità e per la presenza della massima Istituzione cittadina ma anche e soprattutto perché luogo di aggregazione di tanti giovani, famiglie e bambini che giocano sulle giostrine rimesse a nuovo dall’ Amministrazione comunale all’indomani del suo insediamento. Un messaggio di speranza rivolto a tutti, soprattutto ai più piccoli e alle nuove generazioni. Per questo abbiamo pensato di dedicare tale emblema, tramite una targhetta da installare sulla panchina rossa, a Nilde Iotti prima donna della storia dell’Italia Repubblicana a ricoprire una delle prime tre cariche dello Stato, la Presidenza della Camera dei Deputati, dopo aver combattuto nella Resistenza il nazi-fascismo”.

“Un volto che rappresenta l’orgoglio e la dignità di un Paese, che ha saputo riscattarsi e al quale ancora oggi dobbiamo essere grati per aver contribuito, insieme a decine di migliaia di uomini e donne, a renderci degli esseri umani liberi di vivere, pensare ed amare. Una panchina rossa che rappresenti quindi le nostre radici e al tempo stesso uno sguardo rivolto ad un futuro di pace, fratellanza e solidarietà. Un luogo in cui ogni donna, uomo e bambino possa sentirsi amato.”

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