Premessa: se l’assessore Stefano Luongo dovesse ottenere il pagamento dei canoni arreati dall’Avellino Calcio entro 5 giorni e, in caso negativo, se dovesse negare lo stadio, per morosità, alla società di calcio, saremmo i primi a sringergli la mano.
Significherebbe avere fatto rispettare la legge, rispolverato la legalità ad Avellino.
Teoria e pratica
Gli arretrati di fitto, per la società del presidente Claudio Mauriello, sarebbero di circa 48.000 euro per le rate del fitto mensile non onorate.
Giusto inviare la diffida ad adempiere, giusto reclamare il pagamento, ci mancherebbe.
Fare venire meno introiti nelle casse comunali, attualmente asfittiche, sarebbe un danno per la collettività.
Tutto giusto, dunque, a livello burocratico.
Rispetto alla teoria, è la pratica che si scontra clamorosamente con il diktat dell’assessore.
Partenio chiuso per morosità
Stefano Luongo è un personaggio che di eventi se ne intende, eccome
Il neo eletto consigliere comunale è stato promotore dell’Avellino Summer Fest, la serie di rassegne estive fortemente voluta dal sindaco Gianluca Festa e dall’assessore agli Eventi.
Adesso Luongo vuole fare la Festa pure all’Avellino Calcio.
Però ha sbagliato clamorosamente tempi, modi e dichiarazioni.
Insomma, ha fatto un clamoroso autogol, per restare in termini calcistici.
Ha detto: “Se l’Avellino non paga il fitto entro cinque giorni, chiudiamo il Partenio”
Il campetto di Valle
L’assessore al patrimonio può fare chiudere, magari, i campetti di calcio “Huber” di Rione Valle, usando il pugno duro nei confronti di un soggetto piccolo piccolo rispetto all’Avellino Calcio.
Fare una sparata del genere, minacciando di sbattere la squadra di calcio fuori dal Partenio, insomma, è come averla fatta davvero fuori dal vaso.
Vero che anche l‘Avellino Calcio, al pari dei gestori dei campetti di Valle, è tra gli affittuari morosi, come gli inquilini delle case popolari, di chi gestisce spazi comunali, dei mercatari e tanti altri.
Però parlare dell’Avellino (male) fa tendenza, di questi tempi.
A chi sbatte fuori?
Fosse davvero così facile ottenere i pagamenti arretrati, oppure sfrattare un qualsiasi soggetto, sai quanti proprietari vedrebbero finalmente onorati i crediti vantati, sai quanta gente rientrerebbe delle proprietà concesse in affitto a cattivi pagatori.
Ci sono leggi che vanno rispettate e queste favoriscono i debitori, ormai è risaputo.
Possibile che non lo sappia un giovane e spigliato assessore che si occupa del patrimonio del Comune capoluogo?
Era il caso di sparare una cavolata del genere? “L’Avellino paghi il canone o si chiude il Partenio”?
Se non paghi, ti caccio
Ma ci faccia il piacere.
Come mai nessuno, tra i predecessori di Luogo, s’è premurato di fare un annuncio del genere: Cinque giorni, se non paghi, ti caccio via?
Il commissario straordinario appena andato via sapeva che sparate del genere non vanno fatte. Ed ha evitato di proporle.
L’assessore eletto con il sostegno dell’ex onorevole Angelo D’Agostino e legatissimo a Gianluca Festa ha voluto forse vedere aumentata la benevolenza, nei suoi confronti, da parte del suo padrino politico e del sindaco che gli immediatamente affidato un assessorato?
Eccoli (nella foto di copertina) impegnati tutti assieme in una sfida a biliardino, qualcosa di diverso rispetto al calcio vero, quello che va in scena al Partenio.
Chiudere lo stadio, poi, significherebbe ammazzare il debitore, che si vedrebbeprivato dei possibili incassi da destinare, magari, proprio al Comune di Avellino.
I creditori conoscono una regola fondamentale: mai ammazzare il debitore, altrimenti il credito è perso in modo tombale.
A scuola e durante le feste paesane queste cose non le insegnano. Sono esperienze di vita.
La…. mmano ‘e creature”.
Qualcuno sussurra, nelle stesse stanze del Comune, che è stato come avere dato quella cosa bellina e femminile nelle mani di un bambino, il detto che si conclude con “…mano ‘e creature”.
Questa sparata lo dimostra.
E allora vediamo come vanno le cose, quando un soggetto è moroso.
Materialmente ci vorrà tempo per ottenere lo sfratto, mica avviene in 5 giorni.
Il Comune deve redigere atto di citazione con intimazione di sfratto e contestuale emissione di decreto ingiuntivo.
Mille giorni di me e di te…
Ci vorranno tre o quatto mesi per fissare l’udienza e ottenere il decreto di sfratto.
Ci sono i tempi per della giustizia italiana per l’emissione del provvedimento, poi si andrà dall’ufficiale giudiziario, quindi ci sono i termini di grazia.
Il decreto ingiuntivo, invece, può essere immediatamente esecutivo per ottenere quei 48mila euro vantati dal Comune di Avellino ma in questo caso, una volta ottenuto, occorrerà mettersi in fila rispetto ad altri creditori già in possesso di tale provvedimento. Ci saranno pure creditori privilegiati, il “padrone di casa” dello stadio dovrà mettersi in coda.
Tempi previsti rispetto ai cinque giorni indicati da Luongo?
Difficile fare previsioni, sicuramente lo sfratto avverrà quando ci sarà già un nuovo assessore al Patrimonio del Comune di Avellino: cinque anni, altro che cinque giorni.
Mille giorni di me e di te… come canta Baglioni. Tanto per restare in tema di feste, festini e maletiempo.