Scarichi abusivi, reti fognarie inadeguate se non addirittura mancanti, impianti di depurazione obsoleti o relegati al ruolo di perenni incompiute. Sono questi i mali che condannano il fiume Sarno ed i suoi affluenti, Solofrana in testa, al rango di corso d’acqua più inquinato d’Europa. Questa mattina a Nocera Superiore (Sa) i sindaci del bacino idrografico del fiume Sarno hanno provato ad immaginare un futuro differente per il corso d’acqua partendo dallo strumento del contratto di fiume. Senza dimenticare che la priorità quando si parla di fiume Sarno è, e resta, il disinquinamento.
“Quello di oggi, esordisce Giovanni Maria Cuofano sindaco di Nocera superiore, è un primo incontro al quale ne seguiranno altri. Andiamo avanti sulla strada dell’adozione del contratto di fiume per il fiume Sarno nella consapevolezza che con questo strumento avremo l’opportunità di avviare un’opera complessiva di riqualificazione ambientale”. “Come sindaci, rilancia il primo cittadino di Solofra Michele Vignola, abbiamo il dovere di cogliere tutte le opportunità che ci vengono offerte ed il contratto di fiume sicuramente è una opportunità. Una opportunità per affrontare il discorso del disinquinamento, una opportunità per investire sulla messa in sicurezza del territorio”.
E si parla anche del Grande Progetto Sarno per il quale la Regione Campania, su spinta forte dei comitati, ha avviato una fase di revisione: “il contratto di fiume, conclude Michele Capuano delegato all’ambiente del comune di Montoro, ci permette di andare a ragionare con la Regione portando sul tavolo il punto di vista dei territori superando gli errori del passato quando si è pensato di fare a meno proprio del confronto con i territori”.