Il Comune bussa a soldi: ci sono i canoni arretrati da pagare, oltre 95mila euro per l’uso dello stadio Partenio da luglio ad oggi.
Ad accollarsi l’onere, ovviamente, è stata la nuova società IDC s.r.l. che ha rilevato le quote di Sidigas (95%) e Gianandrea De Cesare (5%) del capitale dell’Avellino Calcio.
A fine gennaio, quando i canoni ammontavano a circa 86mila euro, fu trovato un accordo tra società di calcio e Comune di Avellino: la società si sarebbe accollato l’onere per l’acquisto e l’installazione dei sediolini in modo da compensare – con quell’impegno di spesa – i canoni arretrati.
Fatto sta che l’Avellino Calcio non ha ottemperato a quanto concordato, facendo addirittura diminuire la capienza dello stadio Partenio, diminuita a 4000 posti proprio per il mancato rispetto della normativa relativa alla sicurezza, che prevede un posto a sedere per ogni spettatore.
I sediolini non sono stati installati entro il termine stabilito ma, a quanto pare, neanche sono stati ordinati.
Il Comune di Avellino, sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti, si sta attivando per recuperare i canoni di locazione pregressi: soldi della collettività per i quali il Comune deve adoperarsi per evitare altri debiti non riscossi.
Rimborso abbonati
C’è poi il capitolo che riguarda gli abbonati: coloro che hanno acquistato la tessera per la tribuna Terminio e non sono riusciti ad ottenere un posto, per la mancata installazione dei sediolini, potranno richiedere il rimborso della quota parte dell’abbonamento. Ovvero occorrerà dividere il costo complessivo della tessera per il numero di partite, ottenendo così la cifra relativa a ogni singola partita e poi moltiplicare per ogni gara a cui non è stato possibile usufruire del posto assegnato.
La richiesta dovrà essere inoltrata all’Avellino calcio, a mezzo pec o con lettera raccomandata a mano (farsi firmare la copia per ricevuta!) da consegnare presso la biglietteria dello stadio, in modo ottenere il rimborso.
In mancanza di quanto richiesto, si potrà attivare azione legale.
E’ la stessa cosa di quanto avvenne in occasione della mancata iscrizione dell’Avellino in serie B. La società, all’epoca rappresentata dal presidente Walter Taccone, restituì i soldi dell’abbonamento a quanti lo avevano sottoscritto prima della decisione della Figc.
In quella circostanza gli abbonati furono gradualmente rimborsati. Succederà così pure in questa circostanza?
Qualche avvocato già comincia a preparare l’azione legale. Come il Comune di Avellino.