Il segreterio generale UIL FPL Michelangelo Librandi e il Coordinatore Nazionale Medici della Roberto Bonfili ritengono “ imbarazzante” la messa in onda dello spot ‘Obiettivo Risarcimento’ sulla Rai che sollecitano azioni di rivalsa verso il SSN.
Lo dicono attraverso un comunicato stampa, sottolineando il grande operato degli operatori sanitari. Nessuno mette in dubbio professionità, onestà intellettuale, capacità e tante belle cose.
Vallo a spiegare agli utenti dello stesso SSN, però di Avellino.
In questa città occorre attendere ben 225 (che sono poi quasi 0tt0 mesi!) per una visita di chirurgia vascolare, quasi sei mesi per un’ecografia all’addome che, magari, quando l’avrai fatta e scopriranno la patologia, ti diranno: “Ah, se l’avesse fatta prima, saremmo intervenuti immediatamente”
La lista di attesa prevede poi cinque mesi per un esame di oculistica, quattro mesi per un test cardiovascolare e altrettanti per un elettrocardiogramma dinamico.
Tempi assurdi rispetto alla media nazionale.
I numeri sono quelli forniti dall’Asl di Avellino e dall’azienda ospedaliera «Moscati»
E allora cosa ne pensa la Uil per quei 163 giorni di attesa per un’ecografia all’addome rispetto ai 30 previsti dalla normativa?
Senza volere andare lontano, cosa ne dicono i responsabili della sanità in Irpinia?
Ecco il raffronto che gli utenti fanno e per il quale giustamente si indignano quanto i medici iscritti alla Uil per la messa in onda dello spot ‘Obiettivo Risarcimento’.
In provincia di Avellino per una colonscopia tramite il SSN si aspettano 95 giorni rispetto ai 30 previsti.
Per i test cardiovascolari, 114 giorni di attesa in classe D (30 quelli previsti).
Elettrocardiogramma dinamico, 120 giorni in classe B (30 quelli previsti)
Potenziali evocativi visivi, (esame specialistico di oculistica) cinque mesi, anzi 154 giorni di attesa (30 quelli previsti)
Osservazione dermatologica in epiluminescenza tre mesi e mezzo, ovvero 102 giorni rispetto ai 10 giorni previsti.
Risonanza magnetica?
Ad Avellino si attende dai 116 ai 120 giorni.
Al «Moscati» per una mammografia stesso tempo: 110 giorni.
Alla faccia della prevenzione.
La soluzione?
Studi medici privati.
Dove si paga tanto ma il servizio è altrettanto celere. Chissà perchè.