Vertenza IIA – ex Irisbus, la Fiom Cgil presenta un piano per il rilancio

Flumeri

Un piano per rilanciare la produzione di autobus in Italia. A proporlo è la Fiom Cgil, in vista dell’incontro di giovedì 2 agosto al ministero dello Sviluppo economico sulla reindustrializzazione e rioccupazione degli stabilimenti di Bologna e Flumeri (Avellino), con una lettera inviata al ministro Luigi Di Maio. La proposta della Fiom prende le mosse dal rilancio dell’Industria italiana autobus attraverso la ricapitalizzazione di un’unica società a maggioranza pubblica, anche senza escludere capitali privati. E chiede “un confronto per giungere alla condivisione con la proprietà di un piano industriale che abbia come primo obiettivo la contrattualizzazione delle gare già vinte e l’allocazione della produzione di tali commesse in portafoglio ad Industria italiana autobus negli stabilimenti di Flumeri e Bologna”.

La Fiom chiede poi “la ripresa della partecipazione alle nuove gare che dovranno tenersi; la condivisione di un piano d’investimenti sugli stabilimenti che innovi il processo (industria 4.0) e il prodotto (autobus eco), e che accresca la formazione dei lavoratori”. Per i metalmeccanici Cgil sono inoltre importanti “la piena rioccupazione del numero di posizioni prevista dall’accordo del dicembre 2014 e la verifica degli eventuali ammortizzatori sociali utili alla continuità occupazionale; il mantenimento dell’integrità e la valorizzazione degli stabilimenti e delle aree su cui insistono utilizzando gli strumenti previsti dalla normativa”.

Secondo il sindacato, inoltre, il governo deve “continuare a investire con le politiche di indirizzo per le Regioni e gli enti del trasporto pubblico locale per supportare il cambio del parco circolante favorendo quelli a minor impatto ecologico”. E deve favorire “un percorso di integrazione tra la produzione e il servizio di mobilità pubblica collettiva (autobus e treni) e sollecitare la nascita di una piattaforma della mobilità nazionale che integri e connetta la mobilità, anche per permettere la nascita di una filiera produttiva”. In conclusione della missiva, la Fiom ricorda di essersi “impegnata con i lavoratori dei due stabilimenti per rilanciare la produzione di mobilità pubblica, collettiva, sicura ed ecologica, affrontando molte difficoltà. A quattro anni dalla partenza della vertenza siamo a un punto cruciale che presuppone scelte strategiche, coraggiose ma indispensabili per l’occupazione”.

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