Vignola: “Emergenza idrica, abbiamo fatto da soli. Ora dalla Regione vogliamo fatti”

“Le acque sotterranee dei monti di Solofra: una ricchezza da governare e tutelare”, questo il tema al centro dell’incontro tenutosi a palazzo Orsini. Una tavola rotonda patrocinata dall’Ordine dei Geologi della Regione Campania e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia. In rappresentanza della Regione Campania, e in vece del vicepresidente Fulvio Bonavitacola, l’onorevole Tommaso Amabile, Presidente della VI Commissione Consiliare e membro della Commissione Ambiente del Parlamentino regionale. Al centro della discussione: l’emergenza idrica legata alla chiusura di due pozzi idrici, ad uso potabile, risultati contaminati da tetracloroetilene.

Una contaminazione che è stata scoperta nel 2014. Ad oggi siamo ancora alla fase della caratterizzazione, ovverosia comprendere le origini della contaminazione e la sua diffusione. Un procedimento che dovrebbe concludersi a settembre 2018. Dopo di allora bisognerà mettere mano alla bonifica.

“Risolvere il problema di Solofra, ha spiegato Tommaso Amabile, significa accendere un faro importante su come le risorse vanno impegnate per rispondere alle esigenze delle comunità, così come dimostrato dall’Amministrazione comunale alla quale gli altri Enti hanno il dovere di affiancarsi”. Il sindaco Michele Vignola, dal canto suo, “il Comune di Solofra, sino ad ora, è stato solo nel fronteggiare l’emergenza, mettendo in campo risorse e misure necessarie a dare le prime immediate risposte, spingendoci fino alla realizzazione di un progetto esecutivo per l’efficientamento dell’acquedotto. Noi dalla regione attendiamo fatti concreti per implementare gli obiettivi che riteniamo prioritari e assoluti: dalla separazione dell’acquedotto industriale da quello civile al contratto di fiume da implementare seguendo un principio di coerenza ed omogeneità territoriale”.

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