1° maggio, Sel Montoro-Solofra: domani sarà il funerale del lavoro

“La ricorrenza del 1° Maggio vista alla luce degli ultimi dati sull’occupazione ci indurrebbe a commentare con amara ironia che più che la festa ci accingiamo a celebrare il funerale del lavoro”. E’ quanto sostiene in una nota il circolo di Sinistra Ecologia e Libertà di Montoro e Solofra.
“La disoccupazione giovanile a livello nazionale ormai ha raggiunto il 30%, cifra che raggiunge anche il 40 e il 50% nelle zone più depresse del mezzogiorno, soprattutto in riferimento all’occupazione femminile.
Negli ultimi tre anni , coincidenti con la terza fase del proprio ciclo, il regime berlusconiano, ha realizzato il suo primo obiettivo: 1 MILIONE DI POSTI DI LAVORO, con un piccolo particolare : la presenza del segno meno davanti.
Quel poco di occupazione che un giovane o una donna riesce a trovare in oltre il 70% dei casi è precaria(nel nostro comprensorio la percentuale supera il 90%), rientrando in una delle molteplici tipologie della legge 40, usata nella stragrande maggioranza dei casi per eludere il rapporto di lavoro a tempo indeterminato; il dumping sociale, praticato anche da aziende primarie, sta frantumando ogni ipotesi di emancipazione dei lavoratori da una condizione di oggettiva inferiorità.
Il distretto Solofrano versa in una situazione di piena crisi iniziata dal 2008 ed oggi ha raggiunto il suo massimo apice con oltre 28 concerie in cigo,cig in deroga, cigs o in mobilità, gli addetti sono scesi a 3000 unita,i contratti a termine oramai sono la sola realtà che il distretto possa offrire, dai controlli effettuati sono state chiuse 46 aziende per lavoro nero,mancanza di autorizzazione varie,2 sequestrate per smaltimento illecito di rifiuti,7 sequestrate dai Noe per gli scarichi. L’analisi dei dati ci fa capire la mediocrità degli imprenditori e delle amministrazioni comunali, che in tanti anni non hanno mai cercato di creare una rete per la valorizzazione del polo e dei suoi prodotti. La situazione, è come in questo periodo di crisi si voglia far passare un solo tipo di messaggio “l’importante è faticà il resto non conta”. Questo modo di ragionare se fatto passare porterà in un vicolo cieco. Le avvisaglie si ebbero già nel 2007 e solo il segretario Filctem Franco Fiordellisi seppe cogliere i primi segnali, denunciando tutto questo in un articolo pubblicato sul Venerdì di Repubblica, ma l’effetto che ebbe non fu quello sperato di smuovere coscienze ed istituzioni anzi fu contestato da molti, anche nel sindacato, perché quello era un momento di boom e tutto sembrava andare bene e non si pose la giusta attenzione su quanto sollevato. Oggi si deve dare atto che quell’allarme alla fine si è tradotto nella situazione attuale del distretto. Le aziende tentano di risparmiare su tutto ed in particolare sugli operai, sulla sicurezza e sull’ambiente. Inoltre, come detto le assunzioni sono quasi tutte a tempo determinato senza nessuna qualifica e con livelli bassissimi, che per coincidenza scadono sempre a ridosso dei periodi feriali agosto e dicembre, per poi riprendere, o quando semplicemente l’azienda cessa l’attività per poi riaprire con un altro nome, ci sono aziende tantissime aziende “dormienti”.
Non parliamo dello straordinario pagato a nero, a meta della paga base, maternità, malattia, congedi, assegni familiari che non sono corrisposti, le ferie sono pagate in modo forfettario. Dell’indotto nessuno ne parla, ma questo è, un mondo esterno dove la maggior parte degli addetti sono donne e stranieri, in cui la concorrenza è spietata, la corsa dei prezzi al ribasso per riuscire ad accaparrasi le commesse e nessuno si ferma un attimo a riflettere che è impossibile fare sempre la corsa al ribasso. E’ questo il modo e sistema per ammortizzare e recuperare la diminuzione dei costi per le prendere commesse! In tutto questo turbinio gli operai da tempo se ne stanno fermi e immobili, indifferenti a qualsiasi evento, come un soldato che tiene un piede su una mina e sa che fino a quando se ne starà fermo e immobile non gli succederà niente, dimenticandosi di chiedere persino aiuto, tanto alla fine qualcuno passerà a soccorrerlo….. come quel soldato pensano che alla fine qualcuno passerà, noi non crediamo che con questa classe dirigente politica, in questa società che cerca di farci diventare tante singoli che pensano solo al “io” individuale e personale, dimenticando la socialità, la collettività, ci sia qualcuno che passi ad aiutare.. auguriamoci che avvenga presto perché il CCNL della concia è scaduto da ben 7 mesi le proposte che vengono da parte del UNIC sono abolire i primi tre giorni di malattia quindi facendo rimanere il lavoratore scoperto per questi giorni, un aumento sullo stipendi di 80 euro lordi e mano libera sulla flessibilità .
Gli “imprenditori” qui stanno scomparendo e al loro posto si sente sempre di più parlare di “padrone”, hanno capito che possono usare la crisi a loro vantaggio per poter attaccare qualsiasi diritto, anche costituzionale, acquisito, vedi il caso Fiat.. Le istituzioni oggi non riescono a capire la gravità della crisi, forse perché come dice qualcuno che abita, nel mondo delle favole “ la crisi è finita” e non riescono a capire una persona che, prima portava a casa uno stipendio di 1200 euro e non riusciva ad arrivare alla fine del mese, ora che non lavora prende 800 euro perché si possa lamentare!! Due esempi sul nostro territorio di come le istituzioni siano vicino alla gente; una delle aziende più importanti è fallita e 180 operai sono andati in cassa integrazione in deroga finanziata dalla regione a fermato l’erogazione dei soldi e dopo 4 mesi senza stipendi o come quelli della Fratelli Buongiorno che sono da ottobre 2010 senza soldi un tempo infinito. L’altra riguarda l’INPS parlando a chi l’amministra come mai in questo momento di crisi l’Inps s’inceppa? Come mai si accumulano ritardi nei pagamenti quando c’è più bisogno? Come mai tutti dicono che siamo nell’era d’internet e questa risorsa non viene usata?? Perchè bisogna sempre produrre fascicoli enormi? Perché non funziona il programma di gestione diretto tra aziende ed inps diretto, forse perché diventa tutto veloce, semplice, immediato e la burocrazia non può esercitare le clientele? Veramente pensiamo che ci siano due mondi uno delle favole e uno della realtà altrimenti non si spiegherebbe il tutto.
Vogliamo rivolgere un appello a tutti i giovani sappiamo di quanto sia difficile ma di non pensare di essere soli, o che niente si possa fare, che per trovare un lavoro bisogna andare a mendicare al politico di turno, bisogna che riparta l’orgoglio con la dimostrazione di voler cambiare e che si possa cambiare il corso degli eventi attuali. insomma essere protagonisti del Nostro futuro dei nostri progetti di vita!
Per non parlare del tema della sicurezza , con l’ineffabile superministro Tremonti che ad un convegno di qualche mese fa ha affermato spudoratamente che la salute sui luoghi di lavoro è un lusso che non sempre le imprese possono permettersi.
Così l’erosione continua dei salari ha fatto perdere mediamente ad un lavoratore dipendente oltre 5mila euro in ternini reali negli ultimi lustri, mentre le pensioni sono spesso al di sotto dei limiti di sussistenza, per cui allungare i tempi di lavoro, anche quando si avrebbe diritto al riposo, per cercare di ottenere qualche centinaio di euro in più, può portare anche a sacrificare la salute , o la vita, vedi il caso del tecnico chimico che è morto qualche mese orsono in conceria per shock allegico.
Allora celebrare oggi il primo maggio significa non nascondere il quadro di una vera debacle sociale dietro la schermo da mulino bianco che il populismo mediatico imperante vuole imporci. Significa essere al fianco dei lavoratori dell’Albatros, della F.lli Buongiorno, della M.A.B. che oggi non vedono alcuna concreta prospettiva oltre la cassa integrazione straordinaria o in deroga.
In tutto questo la politica ha abdicato dal suo ruolo di mediazione sociale e, passata la sarabanda di chiacchiere della campagna elettorale, il Governo si accinge a varare una nuova manovra lacrime e sangue per rientrare nei parametri dell’unione Europea, come ha chiaramente affermato il governatore Draghi, in procinto di salire al vertice della Bce.
La posizione di Sel è per una politica economica e fiscale di equità che alleggerisca in modo significativo i salari e le pensioni, che sposti il prelievo sulle rendite e i redditi alti . Non potranno essere i soliti noti a pagare l’ennesima manovra finanziaria di rattoppo per gli sprechi provocati altrove. Questa dovrà essere il tema cardine anche per l’intero centro-sinistra se vogliamo tornare a parlare alla nostra gente e battere le destre”.

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