Il piano scuola preoccupa i presidi, quando mancano meno di tre mesi alla ripartura delle scuole (in Campania il 24 settembre, in tutte le altre regioni in 14).
Come scrive il Corriere della Sera, non è solo il problema delle aule e dei turni nel pieno rispetto delle norme anti-Covid a preoccupare, quanto la carenza nell’organico degli insegnanti.
I 4500 andati in pensione quest’anno sono stati sostituiti da sole 3000 unità, ne mancherebbero altre 1500 da assumere in 70-80 giorni.
C’è poi il problema dei professori a rischio, gli ultra 55enni che potrebbero essere contagiati più facilmente dal virus. È impossibile che restino a casa a fare lezione agli alunni in classe.
Mancano gli insegnanti di sostegno, mentre un’altra preoccupazione per i presidi è la poca disponibilità di scuolabus per gli studenti.
Dal momento che non potranno essere riempiti come in passato, si sta pensando a un trasporto scaglionato con tanto di doppi turni a scuola, magari utilizzando le strutture a disposizione dell’istituto (auditorium, palestre…).
Non piace, invece, la proposta della ministra Azzolina sulla possibilità di fare lezione nei musei o nei cinema, anche in questo caso per problemi legati al trasporto degli studenti.
Infine, non bisogna dimenticare le mense: mangiare a turno, significherebbe pranzare alle 11 di mattina. La ricreazione potrebbe essere annullata, ma resta il problema della pulizia e della sanificazione quotidiana delle aule e dei bagni, pochi e spesso sporchi.