Abbruciamento stoppie, Sibilia: “Trovare il giusto equilibrio”

MONTEFORTE IRPINO – Abbruciamento delle stoppie, non è facile risolvere il problema. Preoccupazione da una parte (i cittadini), fonte di economia dall’altra (per gli agricoltori). L’incontro organizzato dal Comune di Monteforte sull’annosa questione dei fumi da abbruciamento, ha riscosso un notevole successo di pubblico, visto che da qualche mese è diventato oggetto di attenzione anche da parte della Procura della Repubblica.
Gli agricoltori si sentono perseguitati, una attività quella dell’abbruciamento che ha una tradizione secolare. Ma a distanza di tempo sono cambiati i costumi, anche un diverso assetto urbanistico dei nostri Comuni ha subito profondi cambiamenti. E vista la difficoltà degli operatori agricoli che continuamente si ritrovano ad essere oggetto di denunce che vanno anche nel penale, i sindaci di ben sette comuni (Monteforte, Forino, Contrada, Mercogliano, Aiello, Montella, Ospedaletto d’Alpinolo) hanno deciso di intraprendere una azione comune inviando al prefetto di Avellino un richiesta di convocazione. Una soluzione va pur trovata, anche a fronte della importanza che il settore castanicolo e delle nocciole riveste nel territorio irpino. Ma in merito dovrebbe essere la politica a trovare una soluzione. Non bastano gli appelli, le buone intenzioni: una legge europea vieta l’abbruciamento. Quindi un problema che va risolto in sede politica.
All’incontro, moderato dall’ingegnere De Maio, erano stati invitati anche i consiglieri regionali ma nessun di loro ha partecipato. E a ritrovarsi a dover dare spiegazioni e a prendere un impegno è stato il solo presidente della Provincia Cosimo Sibilia: “Non possiamo lasciare soli tante persone che nell’agricoltura basano la loro economia. Dobbiamo farci carico del problema, trovando il giusto equilibrio. Il nostro compito è di ascoltare le istanze del territorio soprattutto quando i problemi affondano le radici nella nostra cultura”. E al proposito il senatore Sibilia fa un paragone: “Proprio qui a Monteforte, l’Ente Provincia ha dimostrato di essere attento alle richieste del territorio. Se oggi l’utenza non lamenta più difficoltà per raggiungere nelle ore scolastiche il Capoluogo, lo deve all’intervento dell’assessorato ai trasporti provinciali, che ad un problema atavico di trent’anni, ha saputo con proprie forze porre un rimedio”. L’assessore ai lavori pubblici di Monteforte Giuseppe Del Mastro ha fatto una attenta cronistoria, il rappresentante dell’Adaci De Luca ha invitato a fare fronte comune, ben consapevole che bisogna creare le condizioni più adatte affinchè la castanicoltura non venga abbandonata, “anche perché il fumo dell’abbruciamento del riccio non equivale a quello delle nocciole”. Quindi tra le ipotesi da sottoporre ai tavoli nazionali, prevedere una diversa disciplina da abbruciamento e semmai regolamentare anche in base ad altura altimetrica.
Una soluzione che trova d’accordo tutti dai sindaci ai tanti agricoltori presenti. Maggiormente rumoroso è stato il dibattito quando il delegato dell’Arpac ha preso la parola: “Purtroppo non possiamo sottrarci ai controlli quando veniamo chiamati in causa. Abbassandosi la soglia di tollerabilità della gente, il problema si ripropone. La legge è chiara in questo senso, voglio assicurare gli agricoltori che non siamo contro di loro, ma ci ritroviamo sia noi che le forze dell’ordine ad agire visto che in Irpinia sono stati sollecitati interventi repressivi in questo senso. Ad agosto quando è scoppiato il caso dell’accensione nei noccioleti si è creato un precedente, che poi si è protratto anche con la raccolta delle castagne e durerà a lungo se la classe politica a livello europeo e nazionale non interverranno”.

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