Accorpamento reparti a Bisaccia: a rischio ricoveri e lavoratori

“Il decreto regionale n.49/2010 ed i successivi nel riconvertire il P.O. di Bisaccia in SPS disponevano unitamente alle dismissioni ed agli accorpamenti l’attivazione della RSA, dello PSAUT, dell’Hospice, della SIR e di altri servizi da offrire alla popolazione ivi residente e da ultimo il decreto n.32/2012 ne disponeva il collegamento con la riconversione del Criscuoli di Sant’Angelo dei lombardi a Plesso Ospedaliero.
Di contro a quanto previsto dalla citata riconversione si deve nostro malgrado registrare che ad eccezione dell’apertura della SIR si sta provvedendo unicamente a porre in essere presso la struttura di Bisaccia atti tendenti alla chiusura di servizi (laboratorio di analisi ecc.) ed all’accorpamento dei reparti. Infatti nel mese di settembre ed ottobre sono stati trasferiti due medici da Bisaccia a Solofra senza acquisire il parere del Direttore dell’U.O. di appartenenza creando non poche difficoltà nella rimodulazione dei turni di servizio con gravi ripercussioni sulla assistenza da offrire ai degenti ricoverati. Nonostante ciò i dirigenti medici delle unità operative interessate sopperivano alle carenze di personale medico senza nessun aggravio di costi per l’Azienda” – riferisce il segretario aziendale CISL FP Ragazzo Giovanni -.
“Da ultimo l’Azienda provvedeva con atto del 4 ottobre scorso ad accorpare il reparto di lungodegenza e di medicina per un totale di 20 posti letto indistinti di degenza ordinaria e due di Day Hospital. Tale decisione rappresentata al Direttore Generale ed al Direttore Sanitario risulta non praticabile atteso che è diversa la tipologia dei pazienti delle due unità operative e la tariffazione delle prestazioni. Infatti la lungodegenza tratta pazienti post acuti con tariffazione a giornate di degenza che afferiscono anche da altre regioni mentre la medicina tratta pazienti acuti che afferiscono dall’accettazione del P.O. e dai P.S. della ASL e da altre ASL tariffati a DRG. Appare evidente che tali operazioni contribuiscono a diminuire la risposta sanitaria in termini di ricoveri in alta irpinia, minando lo stesso diritto alla salute di una popolazione di confine sparsa che va da Monteverde a Montella, creando problemi ai pazienti che potrebbero non trovare possibilità di ricovero incrementando la mobilità passiva recandosi presso strutture fuori Regione” – E’ il commento reso della segreterie provinciale di CISL FP e UIL FPL di Avellino -.
“Abbiamo chiesto di procrastinare l’accorpamento dei due reparti in attesa di condividere soluzioni praticabili, anche con il supporto della dirigenza medica, che tengano dentro le necessità di cura e di assistenza e la riorganizzazione complessiva dell’SPS di Bisaccia. L’alta irpinia ha già dato tanto cerchiamo con buon senso e responsabilità di non mortificare ulteriormente le professionalità interne e la cittadinanza che merita il diritto alla cura ed all’assistenza. In mancanza di risposte mobiliteremo il personale e attueremo le azioni di protesta consentite a tutela dei dipendenti e della cittadinanza”.

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