Aiga, convegno sulla rivista “Le corti dell’Irpinia”

Si è svolta questa mattina l’iniziativa promossa dall’associazione italiana dei giovani avvocati di Avellino (AIGA) in occasione del primo compleanno della rivista giuridica “Le corti dell’Irpinia”. La celebrazione si è tenuta presso il Carcere Borbonico ad Avellino. A prendere parte alla manifestazione l’onorevole Nicola Mancino, il Presidente della Provincia Cosimo Sibilia e il Professore Perlingieri. Hanno salutato i presenti il presidente dell’ordine degli avvocati, Avvocato Edoardo Volino e il Procuratore Di Popolo. La rivista, nel suo primo anno di vita ha offerto agli avvocati ed ai giuristi irpini, e non solo, un quadro esaustivo della giurisprudenza di merito, delle sedi giudiziarie appartenenti ai distretti dei Tribunali di Avellino, Ariano Irpino e S. Angelo dei Lombardi. Ma “Corti dell’Irpinia” è stato, ed è uno strumento di informazione per tutte le categorie professionali per tutti i cittadini e non soltanto per il mondo forense. Oltre alla rassegna dottrinale e giurisprudenziale, infatti, le pubblicazioni analizzano l’evoluzione del sistema giudiziario locale, mediante la riproduzione dei casi che hanno suscitato, nel tempo, maggiore attenzione nell’opinione pubblica.
Di seguito gli interventi dei relatori
Di Popolo: la mia collaborazione con l’Aiga risale a molti anni fa e ad Avellino ho ritrovato un’associazione fattiva e propositiva. Riviste di questo tipo sono essenziali per la giovane avvocatura soprattutto in questo periodo di stasi intellettuale e culturale. Le Corti dell’Irpinia si pongono come un punto di riferimento per chi si avvicina alla professione forense. Non posso che dichiarare il mio apprezzamento e la mia ammirazione per chi, come l’Aiga, si impegna con serietà per fare tutto questo.
Volino: questo evento si inserisce in un contesto di forte fermento e devo ammettere che la rivista che stiamo festeggiando avrei voluto realizzarla personalmente. Si tratta di iniziative importanti in una fase in cui il sistema giuridico è in crisi e il ruolo dell’avvocatura è sempre più irrilevante a livello politico. Le Corti dell’Irpinia hanno una rilevanza scientifica non solo per l’avvocatura locale ma nazionale. Auspico in futuro di poter dar vita ad altre lodevoli iniziative con la sinergia di tutte le forze del nostro settore.
Sibilia: ringrazio l’Aiga per aver voluto la mia presenza qui. Mi preme dire che la provincia è vicina alle esigenze della giovane avvocatura e lo saremo sempre. La nostra città ha bisogno che i giovani restino e che diano lustro alla nostra provincia e noi, come istituzioni, siamo obbligati moralmente a far sì che si creino occasioni per spingere le nuove generazioni a non abbandonare il territorio.
Mauriello: abbiamo deciso di festeggiare questo compleanno attraverso il lavoro. L’Aiga non sono io, ma è un gruppo di persone tutte qualificate che lavorano indistintamente per una passione che va oltre la ragionevole consapevolezza con la sola volontà di servire la provincia. Corti rende un servizio al nostro territorio al fine di stimolare le coscienze e avviando un dialogo costruttivo tra università, magistrati, giudici, avvocati e amministrazioni. Perlingieri: Le Corti dell’Irpinia è una rivista che pur riferendosi a un piccolo territorio come l’Irpinia offre un quadro preciso dei principi fondamentali alla base della Costituzione, del diritto Comunicatario, ecc.. Mi è stato chiesto di parlare in questa sedi di diritto e di giustizia. Io credo che la prima riforma a cui deve tendere la giustizia è quella dell’unità della giurisdizione. Andrebbe creato un organo che possa racchiudere tutte le giurisprudenze. E, inoltre, in questa nostra epoca, credo che sia necessario avviare una riforma della Costituzione. Si tratta di un sogno, ma questo stesso sogno ha animato i nostri costituenti portandoli a realizzare questo sogno. Se oggi rinunciamo a sognare allora tanto vale smettere di parlare e accettare tutto quello che vediamo senza spirito critico. Ma, anche senza voler cambiare la Costituzione, potrebbero essere realizzate riforme importanti per dare una svolta al sistema giustizia come ad esempio l’arbitrato obbligatorio. Leopoldo Elia parlava di incostituzionalità dell’arbitrato, ma oggi la situazione è completamente differente e si deve essere pronti a vedere le cose in modo nuovo. Al di là del legislatore anche l’avvocato può esercitare nel suo piccolo delle grandi riforme, basta avere coraggio e spirito critico. Ad esempio, sarebbe già un grande passo in avanti se l’avvocato smettesse di prestare il fianco a clienti che richiedono di assumere comportamenti antisolidali.
Mancino: Innanzitutto auguro al presidente Mauriello e a tutta l’Aiga di ritrovarci il prossimo anno per festeggiare il secondo anno di questa splendida rivista. Augurandomi, in modo indiretto, di poterne far parte anche per i prossimi numeri. Riferendomi al discorso di Perlingieri sulla territorialità voglio ricordare l’esperienza della rivista “Cronache Irpine” che è stata una cucina per tanti di noi. Si trattava di una rivista locale che affrontava tematiche internazionali. E oggi vedo questa stessa apertura in Corti dell’Irpinia. Il problema della giustizia è un problema di lunghissima data. Oggi in politica si scelgono gli uomini e non le correnti o i partiti che essi rappresentano e la produzione legislativa deriva quasi esclusivamente dall’esecutivo. Ecco perchè ci troviamo a una legislazione che risente della fretta e di interessi contingenti. Il legislatore non dovrebbe limitarsi a dire si o no a una proposta ma apportare interventi critici e ragionati. A questo sommiamo i problemi dei tempi lunghissimi della giustizia. Sono d’accordo con il professore Perlingieri per quanto detto sull’arbitrato, sganciandosi dall’essere solo ed esclusivamente statalisti. Per quanto riguarda la riforma della Costituzione, nella sua seconda parte, questa deve essere per forza affidata al Parlamento in quanto è il parlamento preposto a svolgere questa funzione costituzionale.

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