Alloggi popolari, De Feo: servono subito azioni concrete

Il disagio abitativo è una faccia  della nuova “questione sociale” che si va delineando a seguito delle intense trasformazioni  nella società. Ne è esempio l’indebolimento della funzione del lavoro come canale principale d’integrazione sociale e  d’eventi precipitanti, che rendono possibile l’ingresso di molte persone nella marginalità sociale con  la perdita del posto di lavoro, lunghe  malattie, il decesso del coniuge, lo sfratto dall’abitazione ecc. Nel loro complesso questi processi determinano non solo un aumento, all’interno della società, di una fetta consistente di soggetti che vengono colpiti da forme di disagio grave, ma anche l’allargarsi di una fascia di popolazione che vive in una condizione di vera e propria fragilità se non di vera e propria marginalità. Lo dice in una nota il segretario provinciale della Uil, Franco De Feo. “Si tratta, per questi individui, – aggiunge – di sperimentare una vulnerabilità  caratterizzata, come accennato,  da un mix  d’instabilità lavorativa, fragilità familiare e territoriale, incertezza sulle garanzie sociali ed economiche acquisite, difficoltà crescente a fronteggiare i problemi di tipo finanziario, sanitario e, appunto, abitativo. Il disagio abitativo deriva  dall’azione congiunta di  tre diversi fattori: lo stress economico, derivante dal costo di accesso alla casa e dal suo mantenimento; l’inadeguatezza dello spazio abitativo, determinata da problemi di sovraffollamento; l’inidoneità abitativa, risultante dal livello di dotazioni fondamentali dell’alloggio che, insieme, rendono l’alloggio insoddisfacente rispetto alle esigenze familiari. L’ultimo rapporto UIL in merito alla problematica evidenzia come i costi degli affitti pesino in maniera sempre più rilevante sui redditi della famiglie. Anche in provincia di Avellino, nonostante un gran numero di proprietari, negli ultimi dieci anni è nettamente aumentata la richiesta di case e il numero di famiglie, soprattutto di giovani coppie, che si affidano all’edilizia pubblica.   “””La questione nodale – ha commentato in proposito Franco De Feo, segretario della UIL di Avellino – è l’assenza di un quadro di insieme nazionale e regionale sulla domanda abitativa. Non esistono piani di intervento regionale che fissino obiettivi, tipologie, risorse e azioni. In sostanza non si sa qual’è la domanda  abitativa e quanto pesa la domanda più debole. Avellino città ne è una dimostrazione lampante e gli ultimi provvedimenti assunti di concerto con il Comune mirano proprio a risolvere quella che è una emergenza sociale. La casa deve essere la priorità delle amministrazioni locali, ma anche della Regione Campania. E’ evidente  che in questo contesto debbano emergere nuove linee di intervento da parte del soggetto pubblico da mettere in atto nei prossimi anni e che dovranno rispondere a tre emergenze: la salvaguardia di un mercato della casa in affitto per le famiglie a basso reddito; l’ampliamento di un mercato dell’affitto per le famiglie a reddito medio e medio-basso, che non hanno casa di proprietà, a ‘prezzi’ ragionevoli; l’ampliamento del mercato dell’offerta di alloggi da compravendere a prezzi calmierati rispetto agli eccessi della fase ciclica immobiliare. Non possiamo pensare di affrontare il disagio abitativo soltanto con gli sfratti. E’ evidente che questo è il primo passo per ristabilire la legalità e per rendere effettivo un diritto maturato da molte famiglie. Ma rispetto a chi è in reale difficoltà, rispetto a quelle famiglie che vivono un disagio così forte, è necessaria una politica di sostegno concreta. In un contesto di reale emergenza proprio questa mattina nell’incontro con il Commissario IACP di Avellino, Dott.D’Errico, abbiamo unitariamente chiesto un impegno straordinario per programmare con la Regione Campania la costruzione di almeno 1.000 alloggi in Irpinia per soddisfare la domanda di giovani coppie, anziane e famiglie mono reddito che non hanno le possibilità economiche di accedere al mercato privato delle locazioni. Su questi obiettivi primari la UIL è in prima fila per rivendicare equità e giustizia sociale”.

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