Alta Capacità, Mitrione: “Stessi problemi di 150 anni fa”

“Anche allora nella fase di elaborazione per la costruzione delle ferrovie irpine, l’Avellino-Rocchetta e la Avellino-Napoli, i tracciati previsti per l’attraversamento della linea ferroviaria furono motivo di grande discussione. Ci furono anche violente manifestazioni di protesta, in particolare da parte delle popolazioni della alta valle del fiume Calore, che costrinsero i progettisti a deviare il percorso previsto che prevedeva un rapido collegamento con la Puglia attraverso la valle del fiume Ufita. Si decise invece di attraversare tutta la valle dell’Ofanto determinando dall’origine un destino poco fortunato alla ferrovia Ofantina, voluta da Francesco de Sanctis”. E’ quanto afferma Pietro Mitrione, dell’associazione InLocoMotivi.
“Il famoso Luigi Amabile, cui è intestato l’Istituto Tecnico Comm.le di Avellino, si dimise dalla sua carica di deputato perche perse la battaglia che conduceva per far raggiungere la ferrovia proveniente da Napoli direttamente ad Avellino attraverso il Vallo di Lauro. Prevalsero, anche in questo caso, spiriti campanilistici e la ferrovia ebbe in sorte un tracciato tortuoso e poco consono alle aspettative che immaginava Luigi Amabile. Oggi – prosegue Mitrione – si ripropone, in modo completamente diverso e nuovo, una volontà di far passare la ferrovia ad Alta Capacità per l’Irpinia senza che questi territori possano fruire dei benefici che verranno dalla costruzione di un’opera di grande impatto sociale, civile ed economico. Ancora una volta a decidere dovrà essere la politica senza divisioni e infingimenti. L’alta Capacità è davvero l’ultimo treno per il nostro territorio: immaginare di essere fuori dalla geografia ferroviaria che conta è miopia politica, non a caso regioni come il Molise e la Basilicata hanno fatto pressione perchè i loro territori fossero agganciati a questo treno. Hanno capito per tempo che questa realizzazione significa progresso. Noi, qui in Irpinia, ci stiamo scontrando contro una meschina volontà politica di tenerci fuori.
Manca una firma da parte del presidente della regione Campania per giungere alla conclusione dell’iter procedurale del progetto AC Roma/Napoli/Bari. Una volgare ma precisa scelta da parte dei decisori politici perchè il treno del progresso non passi per l’Irpinia. Una firma dietro alla quale si nasconde, ancora una volta, un teorema di scarsa attenzione, come sta avvenendo in tanti altri settori, per questa parte della zona interna della Campania, destinata allo desertificazione e allo spopolamento Una mente lucida e luciferina sta giocando a favore di altri territori campani. Questa battaglia di lungo respiro capita proprio in momenti delicati per il nostro Paese e sembra stridere con i tagli che si stanno effettuando.
Sono proprie queste le battaglie più avvincenti perché delineano i futuri assetti di sviluppo economico legati alle infrastrutture. La classe politica irpina non ha più alibi, faccia sua questa battaglia di civiltà e così non avremo bisogno di gesti come quello di Luigi Amabile: dimettersi dalla loro carica pubblica. Sempre che ne abbiano capacità e dignità per farlo”, conclude Mitrione.

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