Asl, Fials: “Da altre sigle solo sviolinate a Florio”

“Questo sindacato nel prendere atto dell’ennesima sviolinata a favore della gestione commissariale dell’ASL Avellino, da parte di chi, invece, dovrebbe avere maggior rigore e obiettività nel giudicarne l’operato, rileva con sommo interesse che, nell’ultimo panegirico, si è scomodato, addirittura, il presidente della RSU dell’ex ASL AV 1”. Lo si legge in una nota a nome Fials-Confsal firmata da Raffaele Petrosino e Nino Ciampi. “Nell’esaminare l’esternazione del suddetto, stimolata dal recente comunicato congiunto di FIALS e UIL FPL, ci viene spontaneo rilevare – aggiungono – che la lettura di un documento è nella padronanza di tutti ( o quasi tutti) mentre la sua comprensione appartiene, purtroppo, a pochi. La FIALS, unitamente alla UIL FPL, ha posto in evidenza l’illegittimità di una serie di atti adottati dalla gestione commissariale (per l’ultimo il bando di concorso per l’attribuzione delle posizioni organizzative), perché l’azione amministrativa esercitata risultava carente del necessario potere. In sostanza, è stato posto l’accento sul fatto che l’atto con cui la Regione Campania ha disposto l’ultima proroga dei Commissari Straordinari (Delibera G.R. n.412 del 4/8/2011) stabilisce che “ I Commissari dovranno limitare, attesa la natura strettamente tecnica della proroga, le loro funzioni esclusivamente alla ordinaria amministrazione, al governo dell’emergenza sanitaria nel periodo estivo…”. Nel caso dell’ASL Avellino, dobbiamo constatare che diversi provvedimenti sono stati adottati dal Commissario Florio esorbitando dai poteri allo stesso attribuitigli dall’organo superiore ( la Regione Campania). La difesa a oltranza, da parte di alcune sigle sindacali (ivi compresa quella cui appartiene il presidente della RSU dell’ex ASL AV1) dell’operato della gestione commissariale, si presenta assolutamente ingiustificata e “interessata”, dal momento che proprio l’azione sindacale dovrebbe essere immune da qualsivoglia “tentazione” di coprire l’illegittimità degli atti posti in essere. Quanto poi alla “ presunta assenza” della FIALS rispetto alle problematiche dei lavoratori dell’ASL Avellino, si segnala che la FIALS, a cominciare dalla gestione D’Ascoli, ha preso ferma posizione su tutte le problematiche, a cominciare dal diverso trattamento riservato ai dirigenti (denunciando l’anomala proliferazione delle strutture complesse) rispetto al personale del comparto, al quale sono state sottratte risorse a ripetizione. La FIALS ha reiteratamente chiesto la riorganizzazione dell’ASL supportata e commisurata all’adozione di un ATTO AZIENDALE, l’unico e vero atto programmatorio in grado di identificare la nuova azienda sanitaria ed in grado di porre in essere una effettiva e definitiva riorganizzazione dei servizi territoriali e della rete ospedaliera, a garanzia dell’utenza e del personale tutto. La FIALS ha attaccato duramente la gestione commissariale sul trattamento riservato alle strutture dell’Alta Irpinia: non si comprende, ad esempio, perché il Commissario stia procedendo a testa bassa nonostante, per il P.O. di Bisaccia, sia ancora pendente un ricorso dinanzi al TAR. A fronte di ciò, è ancora incomprensibile quale siano le iniziative concrete in grado di salvaguardare il diritto alla salute per le popolazioni locali. La FIALS ha attaccato duramente la gestione commissariale in ordine al ruolo riservato al P.O. di Ariano Irpino che, quand’anche sia il primo ospedale dell’ASL, qualificato come DEA di II Livello, vive, grazie anche al disinteresse della gestione commissariale, in stato di grave emergenza per carenza di primari e di personale: nonostante ciò, riesce a garantire, grazie al grande impegno dei medici e del personale tutto, l’assistenza sanitaria e l’emergenza su un territorio di significativa importanza, anche per l’economia dell’intera provincia di Avellino. In conclusione, la FIALS sta ponendo in essere tutte le azioni, anche dinanzi all’Autorità Giudiziaria, finalizzate a contrastare l’illegittimità reiterata degli atti emanati dal Commissario Straordinario, al fine di salvaguardare tutti i lavoratori dell’Azienda e a difesa del diritto alla salute della popolazione irpina”.

SPOT