Aumenti ticket, l’intervento del consigliere Russo

Aumenti ticket, l’intervento del consigliere Russo

Sulla vicenda degli aumenti dei ticket sanitari, ecco l’intervento del consigliere provinciale del Pd, Franco Russo:
“Brutta ed amara sorpresa questa dei nuovi ticket sanitari. Io non mi rassegno, io non posso accettare l’imposizione di questi nuovi ticket da parte della regione Campania a partire dal primo ottobre. Io che faccio il medico di famiglia, ed ho contatti quotidiani con la gente, mi rendo conto dell’estrema difficoltà a cui sono costretti i cittadini più fragili della nostra società. Sono state abolite improvvisamente due importanti categorie di persone che prima non pagavano il ticket: uomini e donne con più di 65 anni e gli invalidi civili (dal 67% al 99%). che più di tutti, per evidenti motivi hanno bisogno dell’assistenza sanitaria. Io sollecito ad un maggiore impegno la politica, in particolare i partiti di opposizione, le istituzioni che hanno a cuore le sorti dei cittadini, i sindacati e le forze sociali; sollecito tutti a far sentire la propria voce presso la regione Campania che sta vessando i cittadini oltre ogni limite. Comportamento incomprensibile perché, tra l’altro, si genera un controsenso: chi è ricco ma invalido (ad esempio invalido al 100%) non paga il ticket, mentre un anziano con più di 65 anni ma che vive con la sola pensione (che sappiamo che alta proprio non è) è costretto, da questo iniquo decreto, a pagare ticket ciò che invece gli spetterebbe di diritto. Occorre una mobilitazione generale per contrastare l’introduzione di questi ticket assurdi ed incomprensibili, che colpiscono i più indifesi e sfortunati, cioè gli anziani e la maggior parte degli invalidi. Pongo comunque una questione tecnico-giuridica (alle istituzioni preposte, alle varie rappresentanze sindacali, alle associazioni dei consumatori ecc…): le esenzioni abolite (soprattutto E01 e C03) che riguardano in gran parte anziani ed invalidi, non dovrebbero essere valide fino alla loro solita scadenza che è imposta dalla legge? E’ possibile che la regione Campania, con un proprio decreto possa togliere un diritto (in questo caso quello di non pagare il ticket) prima della sua naturale scadenza? Questi tickets si aggiungono ai tagli alle prestazioni di FKT (fisioterapia) dei mesi scorsi; è stata infatti, per chi più ne ha bisogno (sempre gli anziani ecc….) praticamente annullata la possibilità di poter usufruire delle prestazioni di fisioterapia nella nostra regione. E siamo sempre nella regione con le tasse più alte d’Italia (vedi IRAP e IRPEF), che comunque rischiano di essere ulteriormente aumentate. Certo che il futuro per noi cittadini campani è sempre più cupo. Il presidente Caldoro non vuole incontrare gli amministratori irpini (in particolare dell’alta Irpinia), eppure viene nella nostra provincia a fare incontri politici. Sempre il presidente Caldoro vuole tagliare gli ospedali irpini (solo quelli e non gli ospedali dell’area metropolitana e costiera dove ci sono stati gli sprechi, gli abusi, gli sperperi); sempre Caldoro impone tickets incredibili, non sopportabili dai cittadini. E’ facile programmare tagli, negare diritti sacrosanti come quello dell’assistenza sanitaria e non solo; è facilissimo inventare tickets per i più deboli: quello che è difficile, ma che comunque serve alle nostre popolazioni, è la corretta programmazione e gestione della richiesta di salute che ogni giorno arriva dai cittadini. Blocco del turn over nella pubblica amministrazione con i vecchi che vanno in pensione senza la possibilità che i giovani prendano il loro posto come è giusto che sia. Tagli nella scuola con i precari (che sono persone di 50 anni con famiglia) che dopo decenni di speranze, di aspettative, pensavano di poter tornare a casa uno stipendio sicuro per i propri cari; invece torneranno a casa sì ma licenziati, senza la possibilità di poter fare alcunché per i propri figli. Che futuro avranno davanti queste persone e tante altre che stanno passando davvero momenti difficilissimi? Rifiuti: attacco alla nostra provincia da tutte le parti; invece la legge impone alle province la gestione completa dei rifiuti all’interno del proprio territorio provinciale. Speriamo che vada così da oggi in avanti. I rappresentanti regionali e nazionali del centrodestra che cosa fanno in concreto per difendere i sacrosanti diritti degli irpini? Da noi recitano la parte dei paladini del popolo, però nelle sedi istituzionali (regione, governo) sono allineati e coperti agli ordini di schieramento che vanno decisamente in senso opposto alle necessità dell’Irpinia (lavoro che non c’è; imprenditori che promettono e poi non mantengono e scappano via; fondi FAS sottratti al mezzogiorno e trasferiti al nord dove si pagano le multe dei produttori di latte della Padania e non solo; infrastrutture promesse e poi dimenticate come la Lioni – Grottaminarda, la Pianodardine – Valle Caudina ecc…; ospedali da difendere non come è stato fatto fino ad ora; assistenza sanitaria senza tickets impossibili da sostenere per i più deboli come anziani e la maggior parte degli invalidi). Ho sentito delle dimissioni del subcommissario Dr. Zuccatelli. Le leggo come un fatto positivo; nulla nei confronti della persona che è capace e di qualità; però la politica deve ottemperare a due necessità: A) diritto alla assistenza sanitaria dei cittadini (vedi anche ospedali dell’alta Irpinia) e B) far quadrare i conti. Un tecnico, per quanto bravo, non può mettere insieme queste necessità; questo è un compito della politica. Speriamo bene per la nostra provincia; io credo si apra uno spiraglio di mediazione tra queste due necessità; io sono moderatamente ottimista. Ovviamente, raccomando a me stesso ed a tutti gli irpini di non abbassare la guardia rispetto al, per noi, deleterio fenomeno del napolicentrismo. Termino questa mia riflessione con un invito a tutti: il prossimo 12 Ottobre l’affluenza a Napoli degli irpini deve essere assolutamente grande, grandissima; quel giorno sarà per l’Irpinia un giorno importante; quel giorno potremo far cambiare idea al presidente Caldoro”.

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